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8 marzo
5 - 13 marzo 2021
Andiamo verso l’8 marzo… accompagnati dalle parole di scrittrici e scrittori che hanno saputo raccontare la donna, le donne, con intelligenza, ironia e un profondo senso di osservazione.
Proporremo delle citazioni tratte da libri della letteratura femminile.
Da 𝐋'𝐞𝐝𝐮𝐜𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐟𝐚𝐧𝐜𝐢𝐮𝐥𝐥𝐞. 𝐃𝐢𝐚𝐥𝐨𝐠𝐨 𝐭𝐫𝐚 𝐝𝐮𝐞 𝐬𝐢𝐠𝐧𝐨𝐫𝐢𝐧𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐛𝐞𝐧𝐞", di 𝐋𝐮𝐜𝐢𝐚𝐧𝐚 𝐋𝐢𝐭𝐢𝐳𝐳𝐞𝐭𝐭𝐨. " i miei tempi si diventava maggiorenni a ventun anni. In fondo era giusto. Quello che ha fatto la natura entro quei termini è indistruttibile. C’era un limite temporale per avere opinioni, anche se è ormai chiaro che questo non significava maturità o tanto meno cultura. Effettivamente di cosa poteva parlare la fanciulla se tutti i canali dell’apprendimento le erano preclusi?il concetto educativo era: è sempre troppo presto per sapere le cose della vita. Le minorenni attuali non possono neanche immaginare il grado di disinformazione delle loro antenate ….
C’era un limite temporale per avere opinioni, anche se è ormai chiaro che questo non significava maturità o tantomeno cultura. Effettivamente di cosa poteva parlare la fanciulla se tutti i canali dell’apprendimento le erano preclusi?il concetto educativo era: è sempre troppo presto per sapere le cose della vita. Le minorenni attuali non possono neanche immaginare il grado di disinformazione delle loro antenate …" (𝐅𝐫𝐚𝐧𝐜𝐚 𝐕𝐚𝐥𝐞𝐫𝐢)
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Da
𝗟𝗮 𝗯𝗿𝘂𝘁𝘁𝗶𝗻𝗮 𝘀𝘁𝗮𝗴𝗶𝗼𝗻𝗮𝘁𝗮, Carmen Covito
"In effetti, una volta, in un bar dove si era trovata con un gruppo di conoscenti, un tale alticcio si era seduto al tavolo a parlare con gli altri e quando lei, che gli stava alle spalle, aveva mormorato un qualche cosa, quello si era girato di scatto e sussultando aveva detto: “Uh, ma ragazza mia! Che brutta faccia! Via, tira via quegli occhi, son troppo intelligenti, che impressione!” Lei si era messa a ridere, un po’ storto, ma in fondo il complimento le piaceva".
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Da
𝗟𝗲 𝗕𝗲𝗮𝘁𝗿𝗶𝗰𝗶, Stefano Benni
"Che ore sono? Non voglio saperlo. Le ore in cui si aspetta non hanno la durata del tempo quotidiano. La loro misura non è quella di un pendolo che oscilla regolare, ma quella di un cuore che batte, a spasmi e inciampi. Il tempo dell'attesa ti circonda, ti avvolge interminabile. E' come navigare in un mare in cui non si vede la fine. Chi so aspettando? Che importanza ha? Un amante, un marito, un figlio, una figlia o...un medico con un verdetto, un assassino col coltello, forse uno sconosciuto. L'importante è che io ora vivo in questa parte dell'universo, nel pianeta dell'attesa, separato e diverso dal pianeta di chi non aspetta nulla e nessuno (...) Tutti aspettano nella vita, è vero. Ma ci sono persone, soprattutto noi donne...che non fanno altro che aspettare. Ogni ora e ogni giorno. Perchè accettare la responsabilit, l'amore, la solidarietà vuol dire fare parte di questa schgiera dannata." Monologo Attesa
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Da 𝗠𝘂𝘀𝗮 𝗲 𝗴𝗲𝘁𝘁𝗮. 𝗦𝗲𝗱𝗶𝗰𝗶 𝘀𝗰𝗿𝗶𝘁𝘁𝗿𝗶𝗰𝗶 𝗽𝗲𝗿 𝘀𝗲𝗱𝗶𝗰𝗶 𝗱𝗼𝗻𝗻𝗲 𝗶𝗻𝗱𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗶𝗰𝗮𝗯𝗶𝗹𝗶 (𝗺𝗮 𝗮 𝘃𝗼𝗹𝘁𝗲 𝗱𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗶𝗰𝗮𝘁𝗲), Ritanna Armeni
"𝘊'𝘦̀ 𝘶𝘯𝘢 𝘥𝘰𝘮𝘢𝘯𝘥𝘢, 𝘴𝘰𝘱𝘳𝘢𝘵𝘵𝘶𝘵𝘵𝘰, 𝘦 𝘥𝘢 𝘴𝘶𝘣𝘪𝘵𝘰: 𝘦 𝘭𝘦𝘪? 𝘓𝘦𝘪 𝘯𝘦𝘭 𝘳𝘢𝘱𝘱𝘰𝘳𝘵𝘰 𝘴𝘲𝘶𝘪𝘭𝘪𝘣𝘳𝘢𝘵𝘰, 𝘭𝘦𝘪 𝘢𝘤𝘤𝘢𝘯𝘵𝘰 𝘢𝘭𝘭'𝘶𝘰𝘮𝘰 𝘥𝘪 𝘨𝘦𝘯𝘪𝘰, 𝘭𝘦𝘪 𝘤𝘩𝘦 𝘩𝘢 𝘪𝘴𝘱𝘪𝘳𝘢𝘵𝘰, 𝘭𝘦𝘪 𝘤𝘰𝘯 𝘶𝘯 𝘤𝘰𝘮𝘱𝘢𝘨𝘯𝘰 𝘥𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘱𝘦𝘳𝘴𝘰𝘯𝘢𝘭𝘪𝘵𝘢̀ 𝘥𝘪𝘳𝘰𝘮𝘱𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘦 𝘴𝘰𝘷𝘦𝘳𝘤𝘩𝘪𝘢𝘯𝘵𝘦? 𝘓𝘦𝘪 𝘤𝘰𝘯 𝘪 𝘴𝘶𝘰𝘪 𝘵𝘢𝘭𝘦𝘯𝘵𝘪 𝘱𝘪𝘶̀ 𝘰 𝘮𝘦𝘯𝘰 𝘯𝘢𝘴𝘤𝘰𝘴𝘵𝘪, 𝘭𝘦𝘪 𝘳𝘦𝘭𝘦𝘨𝘢𝘵𝘢 (𝘥𝘢𝘭𝘭'𝘦𝘱𝘰𝘤𝘢, 𝘢𝘯𝘻𝘪 𝘥𝘢𝘭𝘭𝘦 𝘦𝘱𝘰𝘤𝘩𝘦...) 𝘢 𝘤𝘰𝘮𝘱𝘳𝘪𝘮𝘢𝘳𝘪𝘢, 𝘢 𝘴𝘶𝘣𝘢𝘭𝘵𝘦𝘳𝘯𝘢, 𝘭𝘦𝘪 𝘯𝘦𝘭𝘭'𝘪𝘯𝘪𝘲𝘶𝘰? [...] 𝘕𝘰𝘯 𝘢𝘣𝘣𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘳𝘪𝘷𝘦𝘯𝘥𝘪𝘤𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘪 𝘥𝘢 𝘧𝘢𝘳𝘦, 𝘴𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘭𝘢 𝘷𝘰𝘭𝘰𝘯𝘵𝘢̀ 𝘥𝘪 𝘧𝘢𝘳 𝘤𝘰𝘯𝘰𝘴𝘤𝘦𝘳𝘦 𝘶𝘯'𝘢𝘭𝘵𝘳𝘢 𝘷𝘦𝘳𝘴𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘚𝘵𝘰𝘳𝘪𝘢, 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘴𝘵𝘰𝘳𝘪𝘦."
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(inserita 5/3/21)