Giorno della memoria _ Adulti
Questa bibliografia è stata realizzata da Biblioteche di Roma
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Autore
- Levi, Lia <1931- > (3)
- Tas, Luciano (2)
- Zusak, Markus (2)
- Ackerman, Diane (2)
- Morricone, Ennio (1)
- Williams, John <1932- > (1)
- Scarpelli, Furio (1)
- Scola, Ettore (1)
- Depardieu, Gérard (1)
- Flores, Marcello (1)
- Abatantuono, Diego (1)
- Deakins, Roger (1)
- Guerra, Andrea <1961- ; com... (1)
- Girotti, Massimo <1918-2003> (1)
- Gregson Williams, Harry (1)
- Castellitto, Sergio (1)
- Winslet, Kate (1)
- Bruck, Edith (1)
- Mezzogiorno, Giovanna (1)
- Fiennes, Ralph (1)
- Rush, Geoffrey (1)
- Faenza, Roberto <1943- > (1)
- Scott-Thomas, Kristin (1)
- Ganz, Bruno (1)
- Dompè, Mara (1)
- Ozpetek, Ferzan (1)
- Bova, Raoul (1)
- Di Giacomo, Franco (1)
- Mosse, George L. (1)
- Scarpelli, Giacomo (1)
- Maida, Bruno (1)
- Watson, Emily (1)
- Schlink, Bernhard (1)
- Corticelli, Gianfilippo (1)
- Ginzburg, Lisa (1)
- Olin, Lena (1)
- Pezzetti, Marcello (1)
- Richter, Max <1966- > (1)
- Picco, Emilio (1)
- Anglade, Jean Hugues (1)
- Giughese, Gian M. (1)
- Muhly, Nico (1)
- Menges, Chris (1)
- Wiesenthal, Simon (1)
- Chastain, Jessica (1)
- Brühl, Daniel (1)
- De Sapio, Francesca (1)
- Ballhaus, Florian (1)
- Arestrup, Niels (1)
- Centro di documentazione eb... (1)
- Daldry, Stephen (1)
- Hare, David <1947- > (1)
- Candela, Cristina (1)
- Garbarini, Roberta (1)
- De Canino, Georges (1)
- Rosnay, Tatiana : de (1)
- Duchaussoy, Michael (1)
- White, Trudy (1)
- Scola, Silvia (1)
- Lopes-Curval, Philippe (1)
- Nigro, Filippo (1)
- Melis, László (1)
- Crisanti, Andrea (1)
- Aubrey, Juliet (1)
- Jugnot, Gérard (1)
- Ottoni, Filippo (1)
- Rouve, Jean Paul (1)
- Pierrot, Frederic (1)
- Schlesak, Dieter (1)
- Kende, Janos (1)
- Levine, Karen (1)
- Petterson, Luke (1)
- Simon, Gérard (1)
- Obersky, Jona (1)
- Del Vecchio, Jenner (1)
- Paquet-Brenner, Gilles (1)
- Chahine, Khalil (1)
- Caro, Niki (1)
- Sitruk, Jules (1)
- Jahnke, Karl Heinz (1)
- Terracina, Piero (1)
- Kurzem, Mark (1)
- Kross, David (1)
- Parekh, Andrij (1)
- Druetti, Francesca (1)
- Kohl, Christiane (1)
- Feiner, Hertha (1)
- Petroni, Michael (1)
- Workman, Angela (1)
- Rinaldi, Benedetta (1)
- Mayance, Melusine (1)
- Heldenbergh, Johan (1)
- Buscaglione, Paola (1)
- Siersch, Ludmilla Helga (1)
- Molnar, Levente (1)
- Pacifici Noja, Ugo Giorgio (1)
- Rohrig, Geza (1)
- Ridao, Pascal (1)
- Rechn, Urs (1)
- Gabizon, Fiorella (1) altri
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Addio Vienna
"Addio Vienna" è un romanzo autobiografico che ha inizio negli anni Venti, quando l'autrice, ancora bambina, viveva nell'ex capitale asburgica insieme alla nonna Wilma, animatrice di uno dei più prestigiosi salotti della città, frequentato da intellettuali come Zweig e dai musicisti Strauss e Bruckncr, e all'algida madre Fortunéc, militante socialista, amica di Freud. Il libro racconta, con stile asciutto, l'inquieto vagare di Helga da un collegio all'altro fino all'abbandono forzato degli studi, le precoci esperienze sessuali e il trauma del carcere minorile. Quando, nel 1938, Vienna è invasa dall'armata tedesca, la protagonista scopre di essere in grave pericolo. Iniziano gli anni del terrore e delle rocambolesche fughe per la sopravvivenza. Le deportazioni colpiscono la sua famiglia ma Helga, grazie al carattere spregiudicato, dopo un periodo di clandestinità tra Austria e Germania, troverà il modo di nascondersi riuscendo infine ad approdare in Italia. Finita la guerra, verrà rinchiusa per nove mesi in un campo di prigionia, perché accusata di collaborazionismo
. Solo a Roma si aprirà per lei la possibilità di una nuova esistenza: otterrà lavoro come costumista a Cinecittà e, accolta nel mondo intellettuale della Capitale, diventerà amica, tra gli altri, di Age e Scarpelli, Steno, De Feo e Monicelli. Prefazione di Mario Monticelli. L'autrice risiede tuttora a Roma. -
Il bambino senza nome
Mark ha da poco iniziato la sua vita da ricercatore a Oxford quando suo padre Alex bussa alla sua porta con un angoscioso segreto da confessare. I brandelli di quel segreto sono rinchiusi in una logora valigia che custodisce i ricordi evanescenti e ossessionanti che per quasi settant'anni suo padre ha cercato di seppellire nell'oblio. Tocca a Mark ora aiutare suo padre a ricostruire la sua storia, l'epopea di un bambino bielorusso ebreo di cinque anni che è scampato avventurosamente allo sterminio della sua famiglia e del suo villaggio, ha vagato per nove mesi da solo nei boschi, tra la neve e i lupi, è stato catturato da un'unità lettone filonazista, è stato portato davanti al plotone di esecuzione e lì, le spalle contro il muro della scuola, ha rivolto al sottoufficiale che stava per premere il grilletto una strana, perfetta domanda da bambino: "Puoi darmi un pezzo di pane, prima di spararmi?". È stata quella strana domanda a salvargli la vita. Le SS che decidono di prendere quel bambino
dai capelli biondissimi e dagli occhi cerulei come loro mascotte, per farne un modello di soldato bambino da utilizzare per la propaganda. Le giornate trascorse a lustrare scarpe. Ora vuole ricordare Alex, ritrovare le sue radici, la sua famiglia, il suo passato, vuole sapere tutto, anche il suo nome, perché quello con cui è cresciuto, si è sposato, ha generato tre figli, Alex Kurzem, non è che il nome falso che gli diedero su un foglio di via. -
Il cacciatore di giusti : storie di non ebrei che salvarono i figli di Israele dalla shoah
Emanuele Pacifici ha dedicato tutta l'esistenza alla ricerca dei Giusti, cioè di coloro che, a rischio della propria vita, ne salvarono molte fra quelle destinate alla deportazione e alla morte nei campi di sterminio.Queste pagine, che sono l'ideale prosieguo della sua autobiografia, presentano figure di uomini e donne che con limpido coraggio si fecero prossimo anche nel pericolo e nella più terribile sventura. La fede nella giustizia porta dritto al cuore stesso della Creazione, a quel seme di bontà, presente in ogni cosa, che è l'impronta stessa di Dio e che nessun male, nessuna tragedia può darci l'alibi di non far sbocciare. -
La chiave di Sara
Parigi, giorni nostri. Julia Jarmond, giornalista americana che vive in Francia da vent'anni, sta facendo un'inchiesta sui dolorosi fatti del Velodromo d'inverno, luogo in cui vennero ammassati migliaia di ebrei prima di essere deportati nei campi di concentramento. Lavorando alla ricostruzione degli avvenimenti, Julia incontra Sara, una donna che aveva dieci anni nel luglio del 1942, e ciò che prima era solo materiale per un articolo diventa una questione personale, legata ad un mistero della sua famiglia. A sessant'anni di distanza due destini si incrociano portando alla luce un segreto sconvolgente. -
Concorrenza sleale
Umberto e Leone sono due fratell, uno sarto da sempre, l'altro proprietario di una merceria dalle grandi ambizioni, in costante competizione tra loro...Le famiglie si conoscono e condividono litigi e scontri dei protagonisti, solo i giovani sono amici e (più) tra loro. Gli avvenimenti precipitano con l'avvento dlle prime leggi in difesa della razza...L'Italia non è più la stessa ed anche il ghetto, dove sono i negozi dei due commercianti, uno ebreo e l'altro no... -
L'ebreo e la ragazza : un'amicizia proibita nella Germania nazista
1932-1942: dieci anni di paterna e filiale amicizia tra un anziano commerciante di scapre ebreo e una ragazza tedesca, a Norimberga, "sancta sanctorum" del regime hitleriano. Un'amicizia proibita nella Germania nazista. Razzismo, pulizia etnica ante litteram in un mondo meschino e abietto di coinquilini spioni, di giudici saguinari e carrieristi vigliacchi. L'olocausto dell'ebraismo di nazione germanica, il satrapismo locale dei potenti in camicia bruna. L'incapacità di pentimento dopo la guerra, la grande "rimozione". E in mezzo, due esseri normali, due amici finiti negli ingranaggi della Storia. -
Il farmacista di Auschwitz
Viktor Capesius, farmacista ad Auschwitz, seleziona personalmente le vittime, le fa spogliare per mandarle a morire, distribuisce dosi di Zyklon B e, tra i condannati, seleziona non solo persone sconosciute ma anche tanti suoi antichi vicini di casa e conoscenti della cittadina rumena di Sighisoara, gli stessi che in una fotografia degli anni Trenta lo circondano sorridenti in uno stabilimento balneare. Tutti suoi compaesani: Ella Salomon che da ragazzina entrava nella sua farmacia per ricevere in dono qualche caramella e che ora si arrampica fino alla piccola feritoia del vagone dei deportati per cercare un po' d'aria nel tentativo di non impazzire; il dottor Mauritius Berner, che appena arrivato al campo si vede strappare dalle braccia, mute e atterrite, le sue gemelline di soli sei anni che moriranno poche ore dopo; Adam, il deportato costretto a entrare a far parte del Sonderkommando crematori, e che ancor oggi, dentro di sé, custodisce i ricordi come le bestie nere. Nel v. fatti oggettivi,
parole realmente dette dalle vittime e dal boia, eventi, deposizioni e dichiarazioni raccolte, a testimonianza indelebile del male assoluto. -
Il figlio di Saul
Saul Ausländer fa parte dei Sonderkommando di Auschwitz, i gruppi di ebrei costretti dai nazisti ad assisterli nello sterminio degli altri prigionieri. Mentre lavora in uno dei forni crematori, Saul scopre il cadavere di un ragazzo in cui crede di riconoscere suo figlio. Tenterà allora l’impossibile per salvare le spoglie e trovare un rabbino per seppellirlo. -
La finestra di fronte
Trama: Giovanna, una giovane donna sposata e con due figli, si ritrova in casa un uomo molto anziano che ha completamente perso la memoria. Cercandio di ricostruire la sua identità e il segreto del suo passato, Giovanna con l'aiuto di Lorenzo, che abita nel palazzo di fronte, scopre piano piano che lei stessa ha smarrito il ricordo dei propri sentimenti e delle proprie passioni. L'indagine su quell'uomo misterioso diventa così per Giovanna una vera e propria indagine su se stessa, in un mondo che sta perdendo la caspacità di riconoscere la forza dei sentimenti più profondi. Vincitore di 5 David di Donatello, compreso miglior film. -
Il genocidio
Che cos'è un genocidio? Inventata nel 1944, la parola «genocidio» rappresenta un concetto a lungo discusso nella sua capacità di rappresentare la violenza di massa e tuttora, nonostante il diritto internazionale con la Convenzione del 1948 ne abbia sancito il significato, essa rimane un termine controverso, con una storia complessa che ancora continua a cambiare. Il libro segue la fortuna del termine in relazione alla Shoah, analizza i genocidi degli anni Novanta (Ruanda e Bosnia) e quelli del XXI secolo interrogandosi sulla possibilità di definire genocidi i massacri avvenuti nella storia, e mostrando infine il carattere fondamentalmente politico oltre che giuridico di questo che Churchill chiamò, prima dell'invenzione del termine, il «crimine senza nome». -
Il girasole
Nel 1942, a Leopoli, una SS morente chiede ad un ebreo il perdono per i crimini che ha commesso. A rifiutare questa grazia al giovane nazista è Simon Wiesenthal, che dopo la guerra diventerà l'implacabile "cacciatore dei nazisti" . A distanza di tempo quel rifiuto continua a turbare Wiesenthal: ne discute con gli amici, va a visitare l'anziana madre della SS, infine decide di raccontare quella vicenda per chiedere e sé stesso e ad altri testimoni e intellettuali se ha commesso un errore, negando il perdono. -
Jona che visse nella balena [Videoregistrazione]
"Jona ha 4 anni e vive ad Amsterdam con i suoi genitori quando, dopo l'occupazione dei tedeschi la sua famiglia va a finire nel campo di Bergen-Belsen. Jona passerà tutto il periodo della guerra in una baracca, lontano dai genitori, subendo violenze e maltrattamenti. Alla morte dei genitori Jona viene affidato alle cure di una ragazza e poi adottato da una coppia olandese." Vincitore di 3 David di Donatello. -
Lettera alla madre
Scritto all’indomani della morte di Primo Levi, Lettera alla madre è un “dialogo in forma di soliloquio” in cui, accanto a temi cruciali per l’opera di Edith Bruck, quali il racconto del trauma vissuto in prima persona nei campi di concentramento dell’Europa Centrale, la propria diaspora famigliare e il dramma storico della Shoah, l’autrice affronta, attraverso una prospettiva intima, la contrapposizione tra fede religiosa e laicità e propone una profonda riflessione su cosa significhi per un superstite dell’Olocausto avere la responsabilità di esserne testimone. Il confronto serrato e a tratti impietoso con la figura della madre, ebrea ungherese saldamente ancorata alle tradizioni, diventa il luogo per la rievocazione di un’infanzia sospesa tra ricordi e fantasmi, per un’analisi delle proprie scelte e per una interrogazione di sé e del proprio valore testimoniale. -
Il libro della shoah italiana : i racconti di chi è sopravvissuto
Più di cento sopravvissuti raccontano la loro storia, componendo un grande racconto corale dell'ebraismo italiano. Dal mondo di prima, l'infanzia, la scuola, alle leggi antiebraiche e alla conseguente catena di umiliazioni. E poi l'occupazione tedesca, gli arresti, le detenzioni, la deportazione. Complessivamente nel 1943 venne deportato circa un quinto degli ebrei residenti sul territorio italiano: oltre 9000 persone. Nella quasi totalità dirette ad Auschwitz. Ma chi erano gli ebrei italiani? All'inizio degli anni Trenta erano circa 45 000 persone; le comunità più consistenti erano quelle di Roma (oltre 11 000), Milano, Trieste, Torino, Firenze, Venezia e Genova. Comunità, in generale, fortemente integrate nel tessuto sociale del Paese, a tal punto che dopo la liberazione solo un'esigua minoranza dei sopravvissuti scelse, a differenza degli ebrei di altre nazionalità, di vivere altrove. Un mosaico di testimonianze che ha sui lettori un effetto dirompente proprio grazie al fittissimo intreccio
di ricordi, traumi, sogni, rabbia, smarrimento, sensi di colpa, e persino speranza, dopo il ritorno alla vita. -