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Ventimila specie (o quasi) sotto i mari : [viaggio nella biodiversità del Mediterraneo, tra dune, abissi e alieni]

Bonifazi, Andrea

testo non letterario Sperling & Kupfer <casa editrice> 2023

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C’è mai stato qualcosa in grado di affascinare gli esseri umani più del mare? Forse solo la Luna ha ispirato più poeti, cantanti e romanzieri, nel corso dei secoli. «C’è però una differenza», specifica Andrea Bonifazi, dottore di ricerca in Ecologia Marina e creatore della seguitissima pagina Scienze Naturali, «la Luna, probabilmente, la conosciamo più dei nostri mari. [...]
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  • 2 / 3 utenti hanno trovato utile questo commento

    Daniele Di Ceglie

    19/02/2024   

    Non tragga in inganno il linguaggio accattivante e disinvolto. È sì un libro di divulgazione scientifica, ma alquanto complesso. Consiglio di leggerlo avendo a portata di mano un pc o uno smartphone per poter innanzitutto cercare una riproduzione di almeno alcune delle numerosissime specie animali e vegetali di cui parla l’Autore e apprezzare così maggiormente la descrizione che egli ne dà. Il testo infatti è accompagnato solo da pochi disegni, peraltro molto belli. E’ comprensibile che corredare il libro di così tante foto lo avrebbe reso un volume ponderosissimo e forse dal prezzo proibitivo. Il sussidio informatico serve anche per: A) “decifrare” i tanti, tantissimi termini tecnici (meroplanctonico, trofallassi, proterogino, ermatipico, aposemantico, comportamento deimatico, briozoo, solo per citarne alcuni) oppure neologismi gergali come “triggerare”; B) capire i riferimenti a personaggi di serie animate (Sheldon J. Plankton, Goonies, Dragon Ball) o di particolari canali televisivi (Bear Grylls) sconosciuti a chi, come me, non frequenta le varie piattaforme. Certamente dover consultare continuamente internet rende meno agevole la lettura, ma con questo semplice accorgimento (che, peraltro, dà l’occasione di ulteriori approfondimenti, visto che sono molti i siti che si occupano di biologia marina) si può godere di in fantastico viaggio dalle dune costiere fino alle profondità del Mediterraneo. Come detto nel sottotitolo, si tratta di un’esplorazione di questo mare e delle sue specificità rispetto agli oceani. Quindi, l’Autore dedica un’attenzione particolare alle specie aliene e ai gravi danni che possono arrecare alla biodiversità. Molti possono essere stati i modi con cui queste specie si sono introdotte nel Mediterraneo (l’Autore cita spesso le acque di zavorra delle navi), uno solo è il motivo per cui sono rimaste ed hanno prolificato: il riscaldamento delle sue acque che ha consentito loro di trovare un habitat simile a quello dei mari tropicali di provenienza. Su questo, come su altri effetti antropici, l’Autore insiste più volte: “Può sembrare una nenia, ma è necessario ribadire questo triste concetto” (pag. 38). L’Autore descrive, con ricchezza di particolari che testimonia il suo amore per questa scienza, le caratteristiche di ogni specie: il suo aspetto, il suo modo di muoversi nell’acqua (“non tutti i pesci nuotano «come pesci» pag. 133), le strategie per la sopravvivenza (come procurarsi il cibo ed evitare di essere cibo per altri). Il libro sfata anche alcuni luoghi comuni, come dire, “linguistici”: “si dice polpo e non polipo” e, soprattutto, “i polpi non hanno i tentacoli! Sono animali dotati solo di braccia” (pag. 123); “i pesci hanno le scaglie, non le squame” (pag. 133). E ancora: la medusa “fa parte del plancton” perché qualsiasi medusa, per quanto grande, non è in grado di contrastare il moto del mare, di nuotare controcorrente, che è appunto la caratteristica del plancton (pag. 193); e aggiunge, ironicamente, non credete a chi dice di essere stato “inseguito dalle meduse”. Dopo quello di tenere a portata di mano pc o smartphone, mi permetto di dare un altro suggerimento: terminata la lettura, un po’ a fatica a motivo delle continue interruzioni per consultare internet, rileggere da capo questo libro: ci si accorge così che Andrea Bonifazi ha anche delle autentiche doti di scrittore, pur se forse eccede nel tono scherzoso (ma è un’opinione personale). Purtroppo manca una bibliografia di testi utili a chi voglia approfondire qualcuno degli argomenti: le indicazioni contenute nelle note fanno riferimento ad articoli su pubblicazioni specialistiche, peraltro di difficile reperimento. A tale riguardo, vorrei fare un’ultima considerazione: gli articoli sono quasi tutti in inglese anche quando sono scritti da studiosi italiani e su argomenti che riguardano il nostro Paese (ad esempio lo stretto di Messina). Si tratta di una scelta dell’Autore, oppure non esistono in Italia riviste scientiche su questo tema?
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