..a leggere questo libro ho pensato di avere sbagliato ancora una volta la mia scelta. Accetto suggerimenti su cosa leggere a 360°. Leggendo altri libri perlopiù. Ma anche suggerimenti di persone di cui mi fido. Le prime pagine sono fuorvianti. Ma non è così. Il libro è una critica elegante ma feroce ad un certo tipo di vita. Di gente che racchiude fondamentalmente due caratteristiche. Quella di avere molti soldi e di non avere alcuna curiosità intellettuale. Con la cifra che si spende in una settimana si potrebbero fare viaggi immensi, in paesi affascinanti. Incontrare luoghi, gente, modi di essere, modi di mangiare sconosciuti. Invece no. Si pubblicizza con molta enfasi "il non fare nulla". Ma come si fa a non fare nulla ? Quando, poi, si parla di imperi in decadenza un pizzico di verità cominciamo ad intravederla.

Troppo forte! devo dire che nonostante non sia recentissimo è attuale , da leggere prima di prenotare una crociera. Io alcune cose le sapevo ed era il motivo per cui non ho mai fatto una crociera, ma dopo la pandemia mi ero quasi convinta a fare una prova: chiaramente ho cambiato idea

Il libro nasce dal reportage su una crociera extra-lusso 7NC (7 notti ai Caraibi) di cui la rivista Harper's incarica l'Autore. Le esperienze e le impressioni di viaggio si concretizzano in un libro dove è protagonista assoluto il suo sguardo (auto)ironico, distaccato, a volte caustico e spietato sul gregge dei "nadiriti", ovvero i passeggeri della Nadir che vivono la vacanza quasi fossero in un mondo e in un tempo a parte. Si tratta di una settimana di puro relax in cui non si farà ASSOLUTAMENTE NIENTE! (così promette la pubblicità della brochure). Alcune pagine rappresentano quadretti irresistibili come il vero e proprio psicodramma che si consuma con un facchino il quale contende allo scrittore il trasporto di una sacca ("secondo la regola non scritta: UN CLIENTE non deve mai portare bagagli") oppure quelle in cui, ormeggiata accanto alla Nadir un'altra nave extra-lusso, la Dreamwards, i passeggeri si sorprendono a guardarsi "per vedere se reggiamo il confronto". Molte le note a piè di pagina brevi, lunghe e lunghissime che non sono affatto elementi a margine, ma divengono parte integrante del testo, nello stile tipico di Wallace.