Dettaglio del documento
- Lo trovi in
- Scheda
- Commenti
Se vuoi inserire un commento a questo documento o indicare con un voto da 1 a 5 la tua preferenza inserisci il tuo codice utente e la tua password dal pulsante Accedi in alto a destra.
Non sei ancora un nostro iscritto? REGISTRATI ON-LINE!!
Non sei ancora un nostro iscritto? REGISTRATI ON-LINE!!
-
2 / 2 utenti hanno trovato utile questo commento28/02/2021
Un film visto...
..a suo tempo in versione originale. La traduzione, anche se fatta bene, fa perdere sempre qualcosa al film. E alla storia. La rende meno fluida. C'è di tutto. Interpreti al massimo della loro forma, una regia fluida che fa scorrere la storia e permette anche a noi, mediterranei, di godere divertendoci di uno humor "very british". E a proposito di interpreti. Un Kevin Kline che manca l'Oscar per "La Scelta di Sophie" qualche anno prima e lo prende per questo film. Sempre bravissimo ma, a mio avviso, inferiore all'altro. Ripeto. C'è di tutto. La scarsa fiducia nei componenti della banda che porta tutti a tradire tutti. La caricatura (originale e divertente) dell'eccitazione sessuale che necessita di poche parole in lingua straniera per arrivare a vette sorprendenti. L'amore per gli animali portato al paradosso. Ed infine anche l'happy end. Improbabile ma voluto a costo di tutto.Hai trovato utile questo commento?SI NO | Segnala come inappropriato -
2 / 2 utenti hanno trovato utile questo commento22/06/2020IRRIVERENTE, SCOPPIETTANTE! "Un pesce di nome Wanda" (1988), fra le migliori commedie di sempre. Plauso di pubblico e critica, guadagnò tre candidature agli Oscar e Kevin Kline si aggiudicò la statuetta come miglior attore non protagonista. La sceneggiatura, impeccabile, è opera del brillante John Cleese (il soggetto l'ha pensato insieme al regista Crichton). Cleese si ritaglia anche un ruolo importante, quello dell'avvocato Archie Leach, omaggio al divo di Hollywood Cary Grant, che all'anagrafe si chiamava Archibald Alexander Leach. Attore, scrittore, produttore inglese, Cleese, è uno dei fondatori dei Monty Python, in attività tra la fine degli anni Sessanta e gli inizi degli Ottanta, gruppo comico britannico caratterizzato da comicità irriverente, in parte demenziale con punte scatologiche (pensiamo alla celebre gag dell'uomo grasso grasso che in un ristorante di lusso chiede un secchio per svuotarsi di tutto) ma ad ogni modo sempre spregiudicata e senza filtro. Lo stesso humor velenoso lo troviamo in "Un pesce di nome Wanda"; non lascia spazio a mezze misure: c'è chi arriccia il naso e chi se ne innamora. In "Un pesce di nome Wanda" il cuore della storia è un furto di gioielli. Protagonisti ladri scalcinati che dopo aver messo a segno il colpo si tradiscono a vicenda: ognuno vuole far fuori l'altro per impossessarsi del bottino e goderselo senza spartire. Pensiamo poi ad una scena cult: Otto (Kevin Kline) che infila patatine fritte nel naso di Ken (Michael Palin, anche lui dei Monty Python) e lo provoca divorando pescetti colorati da un acquario. La comicità che troviamo in "Un pesce di nome Wanda" è per certi versi simile a quella corrosiva di alcune storie per ragazzi di Roald Dahl: umorismo british che non fa sconti a nessuno. Memorabile ancora Otto, amante di fuoco, che parla italiano (nella versione del film originale non doppiata) pronunciando frasi prive di senso (liste della spesa, elenco di monumenti) negli incontri d'amore con la sua donna, la bella Wanda, interpretata da una Jamie Lee Curtis (figlia d'arte, il padre è il mitico Tony) in stato di grazia e indimenticabile. ©micolgraziano (www.micolgrazianoblog.com)Hai trovato utile questo commento?
SI NO | Segnala come inappropriato