Memed, Pari, Lina e Khalid ex-colonnello siriano, sono i protagonisti del romanzo, immigrati che il caso ha condotto in quattro paesini dell'Olanda lungo le sponde del fiume IJssel. Sono i primi stranieri ad arrivare negli anni ’80 in questi centri di rigorosa tradizione protestante, dove trovano spontanea solidarietà, ed una nuova realtà che li induce a interrogarsi sulla propria identità.
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Memed allaccia una difficile relazione con un’olandese, Lina lavora per l’integrazione e sarà eletta in Parlamento, Khalid viene da una famiglia di miniatori del Corano e si fa strada come restauratore museale e «pittore di gay», poi, ancora, «dodici anziani» che tengono vive le antiche radici, Pari che lascia il marito, studia l’olandese e comincia a scrivere per un giornale pagando a caro prezzo la propria emancipazione. Ma le nuove ondate di profughi e populismi a seguire l’11 settembre e l’omicidio di Theo van Gogh rompono i precari equilibri. L'A., come in una fiaba orientale, affida al fiume e al pappagallo di una vecchia guaritrice olandese il ruolo di testimone delle umane vicende, intrise dello stesso dolore, animate dalle stesse speranze, nutrite dagli stessi sogni in ogni parte del mondo.