È un libro straordinario: si passa dalla crudeltà della violenza all'amore tenero, giovanile, disposto ad aspettare che le ferite guariscano. Molti i sentimenti che si alternano: la rabbia, la delusione, la tenerezza, la diffidenza, e poi l'impudenza, la solidarietà e molto altro, sapientemente dosato dall'autrice. Consigliato ai ragazzi, perché da un burrone può sempre nascere un fiore.

Può un libro, un audio libro entrarti dentro e accompagnarti nei giorni dell'ascolto come se fosse parte del tuo vissuto? Sarà che la voce narrante, così fluida e vellutata, ti trasporta nelle dinamiche di una famiglia che - nella "vita di prima" potrebbe essere quella di chiunque. "Ci sono libri che ti entrano dentro, che ti accompagnano per mano nella vita di tutti i giorni". Così è stato per me. Ascoltato in modalità audio-book utilizzando la risorsa MLOL di Roma Culture.

Un inizio piacevole che ti prende facilmente. L'argomento è delicato e difficile da affrontare. Una terribile e violenta vicenda di cui non sembra si riesca a scoprire i responsabili fino alla comparsa dello stereotipato "bravo" ragazzo di borgata.... In alcuni momenti sembrava che si volessero riempire semplicemente delle pagine. Stavo per smettere a metà libro ma ho voluto dargli qualche chance in più. Troppe, davvero troppe e inutili parole per una sofferenza così grande che suscita rabbia e pietà

Vorrei non scrivere la storia del libro perché è già raccontata. Ma vorrei lasciare che vi avvolga piano piano così come è successo a me di tante e tante emozioni tanto da non volere arrivare alla fine della lettura, ma fermarmi, tornare indietro e ricominciare. Ci sono dei libri che sono proprio da leggere in un attimo che fugge via, ma nulla o niente rimane impresso come alcune parole lette in un preciso momento e che devono essere raccolte per non dimenticarle. Questo libro mi ha inchiodata nella lettura tanto da dimenticarmi il resto. Forse era il mio attimo da cogliere. Buona lettura. D.

Splendida storia corale, all'inizio ambientata nella Roma degli anni '50 dove Stelvio e Marisa s'innamorano, lui di amore immediato, lei di un amore più lento ma non meno forte. Questa "vita di prima", intrisa di dialogo e di complicità, conosce un'orribile frattura negli anni '80, con la scomparsa della figlia piccola di Stelvio e di Marisa, Betta, violentata e assassinata alle Dune di Torre Domizia. Quella notte c'era con lei anche la cugina Miriam, violentata ma sopravvissuta. Miriam manterrà a lungo il segreto del buio che aveva divorato per sempre la sua innocenza e la vita di Betta, cristallizzata nella sabbia in una posa buffa di ballerina. Da allora la ricerca difficile della giustizia, il silenzio che lascia dietro di sé un'esperienza così spaventosa e di nuovo un amore netto e coraggioso a salvare "la vita che resta".

Un bellissimo esordio nella scrittura, quello di Roberta Recchia. Il romanzo si dipana tra gli anni '50 e gli anni '80 raccontando un percorso di vite ordinarie sconvolte dal dolore, ma anche un percorso di incontri salvifici e di amore. Nella vita di Stelvio e Marisa, un dramma enorme: la figlia Betta sedicenne uccisa e violentata una notte sulla spiaggia. La vita di prima è sconvolta, non esiste più e lascia spazio alla depressione e alla tristezza. Anche la nipote Miriam porta in cuore una indicibile sofferenza, insanabile dopo quella orribile notte e sarà solo grazie a Leo e al suo testardo amore che potrà trovare la serenità. Il romanzo narra un pericoloso percorso tra speranza, rabbia, tristezza, emozioni, con alcune perdonabili incursioni nel melò, attraverso una galleria di meravigliosi personaggi (spicca su tutti Corallina) da cui si evince che uno solo è salvezza e motore di ogni cosa: l'amore. Il romanzo è coinvolgente e scorrevole.