Un libro rivolto ai figli che siamo stati e che siamo e anche ai genitori, che più adulti possano comprendere quali erano le necessità espresse da piccoli con un’emozione, un pianto, una frase detta per ferire. Cosa ci ha ferito da piccoli? Cosa non abbiamo superato e ci portiamo ancora dentro come bagaglio caratteriale? Come migliorare la nostra interazione con i più piccoli? Perché ognuno di noi è un individuo che percepisce gli altri come un’estensione di sé oppure come entità estranea. Cosa è la rabbia? Cosa nasconde? Quali sono le esperienze che avremmo voluto affrontare e un adulto ce l’ha impedito? Magari nulla di grave come trasportare dell’acqua che si sarebbe rovesciata senza danni catastrofici, ma ci avrebbe insegnato piccole responsabilità. Ci sono episodi che ci hanno segnato e allora perché fare gli stessi sbagli con gli altri? un libro interessante pieno di riflessioni che ci fanno ripercorrere parte della nostra vita