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21/10/2019Iris è in crisi profonda, sentimentale e professionale, decide quindi di allontanarsi da Roma per tornare al suo paesino e provare a ritrovare una sorta di equilibrio con l'aiuto della sua famiglia, di cui da sempre sente di essere il "vaso di raccolta", destinata a raccoglierne storie e sentimenti. Ad aspettarla ci sono sono i suoi genitori, i nonni, la bisnonna, il fratello Ortensio (questa famiglia ha la tendenza ad avere nomi floreali) che è nel pieno della campagna elettorale per diventare sindaco (passo un po' inaspettato con cui segue le orme paterne, o forse meglio dire le tubature), una vecchia amica, un vecchio amore, le dinamiche dei posti piccoli in cui tutti si conoscono e in cui ci sono mille e mille versioni della stessa storia. Iris ripercorre la sua storia, la storia della sua famiglia, del bisnonno, di una zia dalle innumerevoli morti e nel farlo ritrova il suo centro (anche se tutto si scompagina e si sconvolge), il suo equilibrio o per restare nella metafora scelta dall'autrice, riprende il suo flusso e la sua funzione.Hai trovato utile questo commento?
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