Opera biografica in cui l’Autore narra le vicissitudini della vita di Teodora (497-548), prostituta fin dalla giovane età che divenne poi una frivola attrice dotata di ambizione e desiderosa di ricchezze e di onori senza tener conto della morale.
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A Bisanzio, dove si era trasferita Teodora conobbe nel 321 Giustiniano in cui ella ravvisò l’uomo forte dell’Impero bizantino e divenne la sua fedele sostenitrice. Quando Giustiniano divenne principe e console, Teodora era già diventata la sua compagna abituale. Insieme, con grande abilità, riuscirono a superare gli ostacoli che si frapponevano al loro matrimonio che finalmente avvenne nel 527. Divenuta imperatrice, Teodora affiancò Giustiniano con energia e crudeltà a reprimere il tentativo di ribellione della popolazione di Bisanzio. La restaurazione imperiale fu immediata e si evidenziò nel magnifico restauro della capitale devastata dai ribelli e, in particolare, nell’edificazione della Basilica di Santa Sofia voluta fortemente dall’autentica religiosità della coppia imperiale. Sotto la dura direzione di Teodora l’arte bizantina raggiunse il suo massimo splendore nella Basilica di Santa Sofia. Teodora visse negli anni confusi e violenti di contrasti religiosi e di dure battaglie volte a tenere sotto controllo i confini imperiali, fu a fianco di Giustiniano nel periodo in cui furono scritti il Digesto e le Istituzioni, seppe essere compassionevole con i poveri e le prostitute ma perpetrò vendette e trame politiche con animo scaltro e si mostrò grande anche nel vizio.
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