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5 / 9 utenti hanno trovato utile questo commento18/09/2019
Siamo tutti stranieri
Vittorio Zucconi è stato un giornalista molto importante, che ha lavorato per il giornale Repubblica, ed è morto proprio quest’anno. Questo è il suo primo libro ed è fatto di tante storie, vere o molto vicine alla verità, su ragazzi e giovani in varie regioni del mondo. Quando ho letto il titolo del libro, "Stranieri come noi", ho pensato: ma cosa significa? Io non sono mica uno straniero. Poi leggendo ho capito, nel senso che più si conosce il mondo, più si esce dalla città e dal quartiere in cui si è nati e più ci si rende conto che i cinque miliardi di persone che oggi popolano la Terra sono tutti "stranieri" agli occhi della altri, compresi noi. Quindi, dice Zucconi, “se siamo tutti stranieri, che nessuno è straniero”. Le storie di questo libro non sono fiabe, perché non c'è sempre un lieto fine nella vita reale. E sono storie anche drammatiche, avventure di giovani "come noi" nel mondo di oggi; ognuno ambientato in un luogo diverso, con persone diverse, con modi diversi di pensare, con abitudini e comportamenti diversi. Quali sono i temi principali toccati nei vari racconti? L’emarginazione degli immigrati all’estero, ma anche la voglia di cercare un miglioramento nella propria vita, magari imitando dei modelli (ad esempio Michael Jordan). E poi c’è anche la violenza quotidiana con cui alcuni dei protagonisti si trovano a combattere, e in alcuni casi sono dei giovani che non hanno avuto un’infanzia. In molti dei ragazzi è possibile identificarsi, proprio perché, anche se lontani migliaia di chilometri, sono “come noi”. La lettura di questi racconti è sicuramente coinvolgente e il linguaggio scorrevole e chi ama viaggiare e conoscere altri popoli qui troverà una buona opportunità.