Michele Colucci ricostruisce l'evoluzione della immigrazione straniera nel nostro paese dal 1945 ad oggi, ripercorrendola in maniera puntuale e intrecciando puntualmente il contesto storico e sociale, testimonianze, fatti di cronaca e dati statistici, la risposta legislativa (spesso tardiva) e quella politica (spesso inconcludente). Si capisce come la trasformazione dell'Italia da paese di partenza a paese di arrivo (o perlomeno di transito), ha visto costantemente la cecità della classe politica, l'impreparazione delle istituzioni e della società, rigurgiti di razzismo accanto a momenti di solidarietà esemplare... una continua contraddizione in cui la politica ha risposto e risponde sempre peggio, in maniera sempre più chiusa e ghettizzante, i migranti vengono marginalizzati e colpevolizzati, la libertà di movimento è diventata ormai privilegio dei cittadini e cittadine dei paesi ricchi, gli altri fanno quello che possono e diventano facili vittime di trafficanti e sfruttatori. Un libro necessario, speriamo sia letto da chi ne ha bisogno.

Il libro di Colucci è un'opera densa e documentata che consente di cogliere nelle sue varie sfaccettature la complessità dell'immigrazione straniera in Italia dal secondo dopoguerra ad oggi. Con una scrittura chiara e sintetica, l'autore mette bene in evidenza l'influenza dei fattori internazionali che si sono succeduti nel tempo (il flusso dei profughi nel dopoguerra, la decolonizzazione, la caduta dei regimi comunisti in Europa orientale, I conflitti balcanici degli anni '90, la crisi del corno d'Africa, le guerre del Golfo, le primavere arabe, l'instabilità nell'area del Sahel), il ruolo del processo d'integrazione europea (l'accordo di Schengen e l'armonizzazione del diritto di asilo), l'evoluzione economica e demografica del nostro paese, la provenienza, le aspettative, il contributo economico e lo status sociale degli immigrati, la situazione delle seconde generazioni, l'orientamento dell'opinione pubblica italiana, nonché il dibattito politico nel nostro paese sul fenomeno migratorio e la sequenza di provvedimenti normativi che sono stati assunti dagli anni '80 in poi per cercare di gestirlo. L'unico aspetto che avrebbe meritato una trattazione più estesa è il rapporto tra immigrazione e criminalità che l'autore si limita a qualificare come complesso, rinviando ad un'opera di approfondimento. Ad ogni modo, il testo offre una base informativa ed interpretativa articolata e solida per capire il fenomeno dell'immigrazione in Italia e per valutare criticamente le varie posizioni partigiane sull'argomento.