Malinconico si analizza, oltre alle sedute con il suo terapeuta. E trova emozioni e vecchi ricordi, malinconia, canzoni datate e di successo che hanno cambiato l’approccio di una società perbenista trascinata nei Tuca Tuca di Raffaella Carrà. E nei suoi pensieri confusi analizza la sfortuna dei supereroi dei cartoon, condannati a nascondere i propri superpoteri, al contrario di una società dove il successo deve essere ampliamente mostrato e condiviso; analizza i propri fallimenti in amore, fin dall’adolescenza, il proprio impaccio, la timidezza; ritrova il sapore del ricordo della gioventù nelle vecchie locandine cinematografiche e nelle pubblicità delle merendine che hanno segnato un’epoca….; racconta l’atteggiamento di chi dalla provincia emigra verso la grande città in cerca di … cosa? Un libro divertente dove si ritrova, se coetanei dell’autore, qualcosa di vissuto personale. Sono più pensieri spezzati rispetto ad un filone con una vera trama.

Ritorna l'avvocato filosofo che fra una seduta dallo psicologo e l'altra con i suoi mille pensieri analizza canzoni e film che hanno accompagnato la sua vita. Un po' di pensieri messi lì, quasi fosse un diario. Interessante ma niente a che vedere con gli altri romanzi con lo stesso protagonista

Tra una seduta dall'analista e un attacco di panico, Vincenzo Malinconico, l'avvocato filosofo, analizza i testi di alcune canzonette italiane degli anni '70-'80 dello scorso secolo, in particolare quelle del repertorio di Raffaella Carrà. Poi esamina i film sui super eroi, quelli con Sharon Stone, insomma tante chiacchiere per nascondere un profondo malessere esistenziale, conseguente ad un fiasco sentimentale. Carino, ma decisamente sottotono rispetto agli altri libri dello stesso autore.