Ho scelto di vedere questo film per via del libro di cui in molti hanno parlato bene. E ora capisco perché .. E poi scopri che c'è George Clooney diretto da Soderbergh.. Forse il film non rispecchia il libro ma è piacevole. la sceneggiatura è interessante perché asciutta, essenziale, mirata a spiegare senza fronzoli il contesto e i sentimenti dei personaggi. Nel film si affronta l amore i rimpianti i dubbi e i demoni della propria mente. Il soggetto del libro ( gli effetti misterosi generati da solaris) invece è originale, affascinante, riflessivo e mi è piaciuto molto. Quali effetti produce un pianeta fatto di energia ed onde elettromagnetiche sull'uomo? Forse precorre matrix , anzi le wachoski si sono ispirate a questo magnifico libro di Lem. Inoltre penso al fascino delle storie di fantascienza: raccontano cose straordinarie in modo così bello da sembrare vero. Sicuramente leggerò il.libro e, visto i presupposti, ho alte aspettative.

molto ben fatto, ispirato ad un grande libro che pero' non supera... il mistero di Solaris che rende viventi i nostri ricordi dandoci una seconda possibilita' . e' quello che Chris cerca di cogliere al volo con la sua moglie defunta che si ripresenta una volta atterrato su prometeus, alla ricerca del mistero della nave spaziale. Molto ben recitato bella la fotografia. Non ci sono risposte solo scelte...

Nonostante il cast straordinario, gli investimenti miliardari e la regia brillante, il tentativo americano di misurarsi con il capolavoro di Tarkovskij, realizzato ben trent'anni prima, m'è parso sfrontato e forse anche un po' dilettantesco. A dispetto di questo mio giudizio, pare che Stanislaw Lem, l'autore del raffinatissimo romanzo di fantascienza a cui entrambi i film si ispirano, ancora vivente quando è stato realizzato il Solaris di Soderbergh, abbia detto di averlo apprezzato più di quanto avesse apprezzato quello sovietico del 1972. Indubbiamente, Tarkovskij aveva marcato il suo film della sua enorme personalità di regista. Ma se Soderbergh avesse voluto davvero svincolarsi dall'eredità del russo avrebbe potuto approfittare della vastità e della ricchezza del romanzo di Lem per mettersi su un percorso diverso. Purtroppo, invece, ha seguito da vicino la sceneggiatura di Trarkovskij senza riuscire a superare quel capolavoro né sul piano della fotografia, né su quello dei dialoghi. Queste considerazioni non mi impediscono di consigliarlo in ogni caso. È recitato bene e riesce a cogliere molti aspetti del testo di Lem. Può essere l'inizio di un'esplorazione a ritroso di quello che è stato uno dei più fantastici ed enigmatici prodotti della fantascienza del Novecento. Nel qual caso, sarà il primo passo di un'avventura appassionante.