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1 / 1 utenti hanno trovato utile questo commento04/12/2024
Il passato non esiste
La vittoria, netta e inaspettata, di Donald Trump a Presidente degli Stati Uniti d’America mi hanno spinto a una riflessione, meglio, a una revisione dei miei preconcetti sugli Americani. Il libro di Zucconi, del 1989, mi è stato di aiuto in questo viaggio, on the road, attraverso l’America e gli Americani. La facilità, per esempio, con la quale si può acquistare una pistola. Lo aveva già scritto nel 1965 Oriana Fallaci: la pistola ti arriva per posta. E se hai una pistola puoi sparare, è ovvio, ma se spari a Trump lo rendi un martire. Come Kennedy e come Reagan, prima di lui. L’autore usa un' auto per scoprire l’America. Mi ha affascinato questa sua scelta. L’auto ti obbliga a vedere, ti obbliga a fermarti per fare rifornimento o per mangiare. O per dormire. E quindi chiedi, parli, ti informi. E un po’ capisci. È una bella scrittura quella di Zucconi. Senza fronzoli o leziosità. Come l’auto, la scrittura serve per mostrare, per spiegare, per capire. La necessità, per fare un altro esempio, di eleggere ogni quattro anni un nuovo messia. Perché no Trump, quindi, al quale Zucconi dedica un breve ma profetico capitoletto. La costruzione di un mito parte da molto lontano, mi insegna l’autore, e si costruisce non più con le strette di mano, come scriveva Oriana Fallaci, ma con la messinscena. Da subito, da sempre, Trump ha saputo mettere in scena il mito di se stesso. Il libro non è solo questo, ovvio, anche se quel capitoletto è una ottima chiave di lettura per comprendere il molto altro che viene raccontato. L’apartheid è fuori legge, si dice. Ma non è vero. A parte i pochi fortunati, la segregazione ha solo cambiato volto. I neri abitano il centro e i bianchi le periferie. Oppure, nonostante la costituzione americana indichi tra i diritti inalienabili il perseguimento della felicità, tanti giovani si suicidano. Con molta semplicità, e arguzia, Vittorio Zucconi sottolinea come raccontare l’America sia come essere una zanzara in un campo di nudisti. Troppa carne per un solo pungiglione. Ne consiglio quindi la lettura e concludo con la descrizione che fa di Ronald Reagan, il presidente vecchio, e la confronto con la fine di Joe Biden al quale gli americani non hanno perdonato di essere vecchio. Reagan era riuscito a essere un leader pur essendo vecchio. Una bestemmia nella mentalità giovanilista degli americani. Che si sono vendicati con Joe Biden. Ma il libro di Zucconi va letto perché fa capire come agli americani non interessi il passato. La necessità fisica di guardare avanti li costringe a dimenticare i propri morti, le guerre, le Torri gemelle. A mettere nel frullatore puritanesimo, violenze, immigrati, contraddizioni, ipocrisie per farne una bevanda salutista buona per la prima colazione. Dopotutto domani è un altro giorno.Hai trovato utile questo commento?SI NO | Segnala come inappropriato