Un romanzo delicato e commovente che fa riflettere su parecchi aspetti della vita. Difficile arrivare a fine lettura senza qualche lacrimuccia. Assolutamente una lettura da non perdere.

Lettura interessante che tocca un tema molto delicato ma in modo non troppo drammatico

Lettura leggera, ma al contempo profonda e commovente.

Un titolo accattivante che porta alla mente scenari interessanti, alla Saramago per intenderci. Invece ci si ritrova a leggere una storiella superficiale, scritta in modo semplice e che lascia molti scenari aperti, senza affrontarne nessuno con una minima profondità. Alla fine rimane la sensazione di un'occasione persa per quella che poteva essere una bella storia. Peccato.

Ho personalmente adorato l'ironia e la semplicità con cui è stato scritto questo romanzo, letto tra risate e lacrime ha saputo veramente darmi tutto, ed è quello che cerco in un buon libro. Mi sono immedesimato più volte nel protagonista, forse per le sue piccole manie, per il rapporto disastroso col padre, per il legame con la madre e il gatto Cavolo. Molto arguta l'idea del baratto col Diavolo: far scomparire una cosa dal mondo per poter guadagnare un giorno di vita in più. Mi ha fatto veramente riflettere su quello che avrei potuto fare io. Lo consiglio vivamente per una lettura leggera, veloce ma comunque brillante.

Non mi ha convinto del tutto, alcune parti sono interessanti , altre le ho trovate prolisse. Credo che meno parole avrebbero reso più incisivo e toccante il racconto , alla fine mi è rimasta la sensazione di una scrittura non del tutto matura

Bel libro, niente da dire. Si legge con estrema piacevolezza. I gatti del titolo sono importanti, ma non sono la cosa più importante. In poco più di 150 pagine questo scrittore giapponese, di cui non avevo letto nulla in precedenza, ci racconta con garbo i veri valori delle nostre vite, ciò per cui vale la pena combattere e ciò di cui possiamo invece fare a meno. Kawamura scrive in maniera accattivante, riesce facilmente a far breccia nei cuori dei lettori, e ci dimostra una volta di più un altra cosa essenziale: leggere.