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Sanguina ancora : romanzo : l'incredibile vita di Fëdor Michajlovič Dostoevskij

Nori, Paolo

narrativa Arnoldo Mondadori <casa editrice> 2021

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Tutto comincia con "Delitto e castigo", un romanzo che Paolo Nori legge da ragazzo: è una iniziazione e, al contempo, un'avventura. La scoperta è a suo modo violenta: quel romanzo, pubblicato centododici anni prima, a tremila chilometri di distanza, apre una ferita che non smette di sanguinare. "Sanguino ancora. [...]
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  • 5 / 5 utenti hanno trovato utile questo commento

    Giorgio Grasso

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    05/05/2022
      

    L'incredibile forza degli autori russi

    Questo libro, che l'estroso Paolo Nori non considera un saggio ma un "romanzo", serve a tutti coloro che pensano che la lettura di autori russi quali Dostoevskij o Puskin, per non parlare di Tolstoj, sia paragonabile alla visione costretta della "Corazzata Potemkin". Ebbene, in un certo senso è vero, però per il motivo contrario, non perché siano delle "palle" insopportabili ma perché sia il film di Ėjzenštejn che tutti o quasi i libri di questi giganti di scrittura russa sono capolavori immortali e guardarli o leggerli ci permette di vivere storie che noi oggi non ci sogniamo nemmeno. Come dice lo stesso Nori, in questo libro ma non solo, la letteratura russa prima di Puskin praticamente non esisteva e poi in meno di un secolo escono fuori autori come i già citati, ma anche Gogol, Turgenev, il poeta Lermontov etc. Qui Nori si concentra sullo scrittore che è secondo nella mitologia russa degli autori solo a Puskin, il grande Fëdor, che ebbe una vita abbastanza tormentata, rischiò di essere fucilato, fu quasi sempre in bolletta a causa della sua passione per il gioco. Tutte queste difficoltà lo "aiutarono", dice Nori, a scrivere i suoi più grandi capolavori, da Delitto e castigo ai Fratelli Karamazov, mentre nei periodi in cui stava meglio produsse opere meno memorabili. Paolo Nori si parla molto addosso, scrive di sè, della sua esperienza e della sua famiglia, e la ribalta sulla vita dei suoi amati autori russi. Forse a volte eccede un po', ma non gli si può non volere bene.
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  • 2 / 3 utenti hanno trovato utile questo commento
    28/12/2021
      

    Bello bello

    Lettura divertente appresso ai deliri di Paolo Nori che però mi è diventato simpatico, da quando l'ho incontrato ad una presentazione. Penso che sia matto come i russi di un suo altro libro. Ogni tanto ha un tono vagamente esasperante ma io ci voglio bene lo stesso. E poi fa riflessioni personali commoventi e condivisibili ❤
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  • 4 / 4 utenti hanno trovato utile questo commento

    Letizia Pompea Lorusso

    05/12/2021
      

    Affascinante

    Questo -simpatico- saggio travestito da libro di quasi narrativa mi ha confermato che dalla letteratura russa si può rimanere folgorati: come a me successe una vita fa con Nabokov, poi con Bulgakov...e Dostoevskij non stancano mai, con la loro ricchezza e il loro essere sofisticati, complessi, ridondanti, diretti. Che bello leggere questo inno ad una passione letteraria! Non perdetevelo e...rileggete Dostoevskij!!!
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  • 7 / 7 utenti hanno trovato utile questo commento

    Morena Terraschi

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    21/07/2021
      

    Prima di leggere questo libro sono andata a vederne la presentazione qui a Roma, alla Casa delle Letterature, oltre naturalmente a Paolo Nori c'era anche Antonio Pennacchi ed è stata una bella presentazione: sono entrambi molto simpatici e coinvolgenti, ti fanno venire voglia di leggerli e di farci amicizia, insomma mi sono divertita molto. Beh leggere il libro è stato anche meglio. Non è solo la storia di Dostojevskij e degli incredibili libri che ha scritto, dentro ci trovate un sacco di altri russi e russe, la vita di Paolo Nori, la lingua russa e le sue traduzioni, i romanzi russi e un mucchio di altra roba che non vi posso riassumere perché è meglio andare a leggerle nel libro. Mi ha fatto venire voglia di rileggere e leggere Dostojevskij, tutti i libri russi che ho già letto e di leggere quelli che ancora mi mancano. Ma perché non ho ancora letto niente di Puskin e di Gogol'? Che problema ho? Mi è pure venuta voglia di imparare il russo o perlomeno, come ho già scritto, di imparare a pronunciare correttamente i nomi russi. Oltre che di andare a San Pietroburgo ovvio. Fatevi questo regalo, leggetelo.
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  • 7 / 7 utenti hanno trovato utile questo commento
    10/07/2021
      

    Innamorarsi, rinnamorarsi della letteratura russa, rivedere la prospettiva Nevski, il palazzo d'inverno, immaginarsi nelle notti bianche, proprio come quando mi sono trovata a venti anni o poco più in un ristorante sulla Neva ad aspettare un tramonto che non arrivava mai. E sorridere perchè Nori fa sorridere anche quando parla di dolore, di morte, la leggerezza di uno che si è innamorato a quindici anni di Delitto e castigo e che ancora lo ama, eh sì, la ferità che gli aprì quell'amore nel cuore "sanguina ancora". Niente, dedicherò le letture della mia estate alla letteratura russa, ma piano, con serenità, alternando e pensando a questo libro che mi ha portato per mano fin dentro l'anima di Dostoevskij. “E ho pensato che per quelli che leggono i libri, che guardan le mostre, che ascoltano le sinfonie, i libri, i quadri, le musiche che hanno incontrato nella loro vita li hanno aiutati in questa cosa così difficile e così strana, stare al mondo, a essere dei nonostante, a rendersi conto delle loro ferite, dei loro difetti, e ad accettarli, perché, come dice un cantante canadese, è attraverso le crepe che si vede la luce.” “….il procedimento che crea l’arte, la poesia, consiste nel guardare il mondo, la nostra quotidianità, la nostra casa, la nostra strada, i nostri gesti, le nostre abitudini, le nostre routine, le cose che facciamo tutti i giorni, come se le vedessimo e le facessimo per la prima volta.” “I romanzi di Tolstoj, e di Dostoevskij, sono opere d’arte perché non parlano solo la lingua “superiore dell’arte”, non rispondono solo alle “nobili necessità dell’anima”, parlano di me, delle mie miserie, delle mie paure, delle mie ferite, della mia famiglia, del mio essere solo, senza un babbo, senza una mamma, a cinquantasette anni, un ridicolo, vecchio orfano parmigiano che abita a Casalecchio di Reno.”
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  • 12 / 12 utenti hanno trovato utile questo commento

    Daniela Bertoglio

    10/06/2021
      

    Dostoevskij, mon amour

    Paolo Nori ha l'indubbia capacità di descrivere la vita e le opere di Dostoevskij in maniera avvincente, mai banale, e trasmettere ai lettori il suo entusiasmo e la sua passione per la letteratura russa, inframmezzando ogni racconto con episodi e ricordi personali, che rendono il libro divertente e di facile lettura. Ancora più che una passione è proprio un innamoramento totale quello che nutre per le opere di tanti autori russi, e il suo entusiasmo diventa contagioso, visto che sprizza da ogni pagina di questo libro affascinante, che spazia da Dostoevskij a Gogol, Puskin, Tolstoj, per citare solo i più importanti. Assolutamente da leggere, sia per chi già ama Dostoevskij, e gli verrà voglia di rileggerlo, sia per chi non lo ha mai letto, e avrà la fortuna di scoprirlo.
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