Agli inizi degli anni '70 in un paesino sui colli toscani Mirko, unico figlio di una modesta famiglia, gioca con il fucile del papà, quando inciampa e l'arma spara rovinosamente dritto sul suo volto.
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Il bambino perde la vista e nonostante gli sforzi dei genitori per restituirgli il più possibile una vita normale, come il suo rientro iimmediato a scuola, la famiglia é obbligata, per le leggi dellepoca, a mandare il figlio in un collegio cattolico per non vedenti a Genova. La severità e la coercizione della disciplina collegiale si scontra immediatamente con la sensibilità di Mirco che ricerca il suo modo personale di esprimersi. Mirco ruba di nascosto un registratore e inizia a imprimere sul nastro dapprima i suoni della natura e poi con l'appoggio del suo maestro una favola inventata da lui e i suoi compagni.