Nel 1938 si riuniscono 32 Paesi per affrontare il problema degli ebrei in fuga da Germania e Austria. Molte parole, in realtà nessuno li vuole, ed è la sorprendente analogia col dramma dei rifugiati ai nostri giorni. Nel v.
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è la storia di una famiglia ebrea negli anni del fascismo e delle leggi razziali: un figlio genio mancato, una madre delusa e rancorosa, un padre saggio ma non determinato, un nonno bizzarro, zii incombenti, cugini che scompaiono e riappaiono. Quanto possono incidere i risvolti personali nel momento in cui è la storia a sottoporre i suoi dilemmi? Si può desiderare di restare nella terra dove ci sono le proprie radici o è urgente fuggire? Se sì, dove? Esisterà un paese disponibile all’accoglienza? Alla tragedia che muove dall’alto i fili dei diversi destini si vengono a intrecciare dubbi, passioni, debolezze, slanci e tradimenti del dispiegarsi della commedia umana.