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1 / 1 utenti hanno trovato utile questo commento12/04/2025
uno squilibrio grava sul Senato degli Stati Uniti
I senatori statunitensi sono 100: due per ognuno dei 50 stati americani, a prescindere dalle loro dimensioni e dalla loro popolazione. I senatori espressi dalla California (40 milioni di abitanti) pesano quanto i due senatori del Wyoming (500.000 abitanti); in due senatori del Texas (700.000 km²) pesano esattamente quanto i due senatori del Rhode Island (4000 km²) nell'idea dei Padri fondatori, questa struttura particolare era fondamentale; doveva garantire l'unione federale tra stati cosi lontani diversi, evitando che i più grandi finissero per dettare legge sui più piccoli egli Stati più popolosi avrebbero comunque fatto la parte del leone nelle elezioni della camera e in quella del presidente, ed era giusto che fosse così, ma almeno in un ramo del congresso tutti avrebbero avuto lo stesso peso: così l'unione sarebbe rimasta tale. Questo sensato proposito ha avuto a lungo ottime conseguenze sull'attività legislativa statunitense, ma ora la sua applicazione si è ingolfata. Con le grandi città che aumentano anno dopo anno la loro popolazione, e le zone rurali che invece la vedono diminuire, secondo le stime più affidabili e caute, di questo passo entro il 2040 il 70% degli elettori statunitensi vivrà in appena 15 stati, esprimendo così appena 30 senatori sul 100. Il restante 30% degli elettori statunitensi esprimerà invece il 70% dei senatori. Uno squilibrio notevole che supera moltissimo quello che i Padri fondatori avevano deciso di accettare, aggravato dalla sostanziale omogeneità dei due segmenti di popolazione: il 30% dell'America rurale che eleggerà il 70% del Senato sarà sensibilmente più anziano, più bianco e più rurale della media del paese. Le conseguenze di questo sbilanciamento saranno significative, perché il Senato ha gli stessi poteri legislativi della camera ma molto più peso e prestigio: - il Senato è l'organo chiamato a ratificare trattati internazionali e confermare le nomine governative giudiziarie, comprese quelle alla corte suprema - è presieduto dal vicepresidente degli Stati Uniti - la durata del mandato dei suoi membri - sei anni, contro i due dei deputati - li rende più liberi di prendere occasionalmente decisioni popolariHai trovato utile questo commento?SI NO | Segnala come inappropriato -
0 / 1 utenti hanno trovato utile questo commento21/04/2024Non è necessario profondersi in commenti troppo lunghi. Sia sufficiente sapere che il libro è fondamentale per capire come si è arrivati all'America degli anni nostri, quali sono le contraddizioni che delineano uno dei paesi ancora, e fortunatamente, fra i più liberi al mondo. Fra l'altro Francesco Costa scrive molto ma molto bene.Hai trovato utile questo commento?
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8 / 8 utenti hanno trovato utile questo commento25/05/2022
Recensione
Questa è l’America e Una storia americana, pubblicati per Mondadori rispettivamente nel 2020 e nel 2021, sono le prime due opere di Francesco Costa, giornalista esperto di politica americana, incentrate sulla politica contemporanea statunitense e sulle luci e ombre che da sempre caratterizzano gli Stati Uniti d’America. Nel suo primo lavoro Costa realizza un approfondimento sulla storia della cultura americana attraverso i racconti delle comunità di questa controversa nazione. L’autore parte da una semplice domanda: chi sono gli americani? Cosa pensano, che cosa è successo loro e come sono state influenzate le loro vite dallo sviluppo continuo del paese; il rapporto con le armi, con la sanità, con la politica, il razzismo e tanto altro. Da profondo conoscitore del mondo americano, Costa racconta ai suoi lettori le diverse facce di un Paese che tutti noi pensiamo di conoscere e dal quale veniamo profondamente influenzati ogni giorno. Parliamo della più grande forza economica e militare del mondo che detiene l’egemonia sulla produzione tecnologica, industriale e cinematografica e che influenza ogni giorno i nostri consumi. Per la profonda connessione economica in primis che lega l’Europa all’America, tutti noi siamo convinti di conoscere le diverse sfaccettature della società d’oltre oceano, spesso però inconsapevoli delle contraddizioni di un’America costituita dall’unione di culture e popoli diversi. Con la sua prima opera, il giornalista realizza una sorta di ricerca personale, con la quale tenta di rispondere ad una serie di domande, partendo da un evento cruciale per la storia contemporanea del paese: la vittoria del repubblicano Donald Trump alle presidenziali del 2016. Secondo Francesco Costa l’elezione del nuovo presidente apre una serie di questioni sulle condizioni del paese e come esse siano state un punto di arrivo di trasformazioni economiche, demografiche, culturali, mediatiche e politiche iniziate anche venti anni fa, che riguardano le fondamenta della società americana. Il paese che, nell’immaginario occidentale, è il luogo in cui tutti, indipendentemente dallo stato sociale da cui si parta, possono raggiungere soddisfazioni personali e professionali, in realtà è molto più complesso: è fatto di fragilità, insicurezze, ferite storiche ancora aperte, che hanno conseguenze importanti sulla vita quotidiana dei cittadini. Questa è l’America, infatti, si apre con una realtà tragica della società americana ovvero la dipendenza da oppiacei: una piaga sociale che uccide decine e decine di migliaia di americani ogni anno. Con il tipico linguaggio giornalistico crudo e diretto, Costa documenta spaccati della società (spesso tragici come l’oggetto del primo capitolo) scavando in profondità alla ricerca delle radici storiche che hanno contribuito ad aumentare le contraddizioni di questo paese. Proseguendo il lavoro iniziato in Questa è l’America, con Una storia americana, il giornalista si concentra sulla vita professionale e privata della neo coppia eletta a guidare la nazione: il 46° presidente degli Stati Uniti d’America Joe Biden e la sua vice Kamala Herris. Rispettivamente senatore democratico affermato con una carriera nel mondo politico iniziata negli anni settanta, lui, e procuratrice distrettuale afroamericana nata da una coppia di immigrati nel 1964, lei. Francesco Costa non tratta l’argomento come una semplice biografia dei due protagonisti ma decide di raccontare alcuni momenti delle loro vite che, oltre ad essere episodi salienti dei loro passati, ci fanno intuire le future scelte nei loro nuovi ruoli.Hai trovato utile questo commento?SI NO | Segnala come inappropriato -
6 / 6 utenti hanno trovato utile questo commento27/04/2022Bellissimo libro scritto con uno stile lineare e avvincente. Si parte in ogni capitolo da una storia particolare per affrontare tematiche di ampio respiro tutt'oggi presenti negli Stati Uniti d'America. Si parla di droga, di razzismo, di armi, di politica, di guerra e di economia. Lo stile è quello giornalistico e si vede dal fatto che ogni fatto viene ben descritto e analizzato sotto tutti gli ambiti poossibili. Se si vuole capire e affrontare la tematica della sociologia americana non si può prescindere da questo testo che va a mettere in discussione quelle che sono le nostre più grandi convinzioni in tema di USA cercando di affrontarle secondo logiche e parametri odierni. Libro veramente consigliato.Hai trovato utile questo commento?
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7 / 7 utenti hanno trovato utile questo commento05/02/2021
Ottimo esordio editoriale di Costa, equilibrato e super partes
Seguo da tempo Francesco Costa, vicedirettore de Il Post ed inviato speciale negli USA in occasioni importanti (ad esempio elezioni). Questo saggio è la summa dei suoi anni spesi a studiare gli Stati Uniti e a scriverne, sia dall'Italia che sul posto; puntuale, conciso, equilibrato, l'autore smonta, spiega e rimonta tutti i luoghi comuni e non che noi europei conosciamo sugli States: dal sistema sanitario privato, alla terribile questione razziale, al macchinoso sistema elettorale che ha proclamato Trump vincitore anche se la Clinton aveva ottenuto più voti di lui, al folle problema del ricorso all'indebitamento sia per comprare casa che per mandare i figli all'università. E' palese che Costa sia un ammiratore degli States, ma da buon giornalista si mantiene super partes e la sua narrazione è equilibrata e non apologetica. Libro consigliatissimo, e segnalo agli interessati anche il suo podcast "Da Costa a Costa".Hai trovato utile questo commento?SI NO | Segnala come inappropriato -
8 / 8 utenti hanno trovato utile questo commento04/11/2020
Per chi vuole cercare di capire Trump e le elezioni statunitensi
Libro estremamente utile per cercare di capire cosa sono gli Stati Uniti e come ragionano gli statunitensi. E, naturalmente, per renderci conto che la maggior parte delle nostre considerazioni e credenze su quel paese ed i suoi abitanti sono campate per aria e prive di fondamento. Consigliatissimo, soprattutto in questo periodo di elezioni, risultati, ricorsi, eccetera.Hai trovato utile questo commento?SI NO | Segnala come inappropriato