biblioteche, roma, libri, cd, dvd, prestito, consultazione, autori, editori, scuole, lettura, multicutura, multietnica, internet, wifi, biblioteche roma, biblioteche comune di roma

Quando ci batteva forte il cuore : romanzo

Zecchi, Stefano <1945- >

Arnoldo Mondadori editore 2010

Valuta questo titolo

Complicato, carico di incomprensioni, il rapporto tra padre e figlio, anche se questi è ancora piccolo, non è mai scontato. È con la madre che un bambino si sente naturalmente, istintivamente figlio. Talvolta, però, accade qualcosa di drammatico che sconvolge e ridefinisce la relazione tra padre, madre e figlio.
  • Lo trovi in
  • Scheda
  • Commenti
  • Chi ha letto questo ha letto anche...
  • Forse ti può interessare
Se vuoi inserire un commento a questo documento o indicare con un voto da 1 a 5 la tua preferenza inserisci il tuo codice utente e la tua password dal pulsante Accedi in alto a destra.
Non sei ancora un nostro iscritto? REGISTRATI ON-LINE!!
  • 3 / 3 utenti hanno trovato utile questo commento
    21/02/2021   

    Con gli occhi di bambino

    Rimane sempre fresco di stampa questo bel libro di Stefano Zecchi che racconta, in prima persona, del rapporto di Sergio con Flavio, il padre, e con Nives, la madre e attraversa un periodo storico e una regione singolare, che non esiste più: la Venezia Giulia e l’esodo forzato degli abitanti. Il libro inizia a Pola dopo l’8 settembre del 1943 con Sergio che per la prima volta conosce suo padre. In realtà è Nives, la madre, la protagonista e la vera figura di riferimento. Sergio nutre una vera ammirazione per lei. È una figura forte, autorevole, che non intende chinarsi alle decisioni dei vincitori e raccoglie intorno a sé i propri concittadini per difendere la propria italianità. Eppure lo lascia solo, per seguire i propri ideali. E qui inizia la parte centrale che io ho letto tutta d’un fiato. Stefano Zecchi racconta, con gli occhi di Sergio, la scoperta di un padre che non conosceva affatto e che lo stupisce, lo affascina, lo fa arrabbiare ma al quale si aggrappa perché lo sente solido. “Poi vedremo”, è il refrain del padre che Sergio non sempre capisce e che il più delle volte rifiuta ma che deve riconoscere essere l’unico valido in quei terribili frangenti. Tra mille peripezie, figlio e padre arrivano a Venezia e l’autore apre uno squarcio sulla vita quotidiana di un profugo che cerca lavoro, il padre, e di un piccolo profugo, il figlio, che tenta di inserirsi in un mondo che gli è ostile. Anche il titolo del libro, molto evocativo e suggestivo, va letto con gli occhi di Sergio. È un libro di formazione e di scoperta. Il figlio scopre il padre e attraverso lui diventa adulto. Il giudizio di Sergio, adulto e a propria volta padre, è molto severo verso la madre. Ed è forse ingiusto. Eppure va visto con lo sguardo del bambino che si sveglia e non la trova più. Il libro, tuttavia, termina con una nota di leggerezza cosi come è iniziato. Il figlio di Sergio, Umberto, chiede al padre di insegnargli a fischiare, gesto naturale per Flavio, nel chiamare il cane, e che ha fatto impazzire il figlio per la difficoltà a impararlo. C’è riuscito, però, alla fine.
    Hai trovato utile questo commento? SI NO   |   Segnala come inappropriato