Solo uno spirito anarchico come Ferlinghetti avrebbe potuto concepire un libro di versi come questo: così intriso di ribellione e anticonformismo da sfiorare non di rado l'allucinazione, eppure anche così attento alla tenerezza della vita, alla sua nudità a tratti disarmante, alla sua ineludibile tragicità.
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C'è, in questa raccolta, l'esplicito invito del poeta a lasciare il chiuso delle proprie stanze e dei propri libri per uscire nel mondo aperto, non protetto; ma c'è anche molta letteratura, da Blake a Whitman, che ne innerva i ritmi ossessivi e le strofe dilatate sulla pagina, non di rado appositamente scritte per essere accompagnate a ritmo di jazz.