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1 / 1 utenti hanno trovato utile questo commento10/07/2024
Parole illuminanti
“La vita e la passione di Cristo nella vita e nella passione dell’uomo” Il volume raccoglie le ventiquattro conversazioni sul Vangelo di Marco pronunciate tra l’ottobre 2010 e il giugno 2011 nella Parrocchia di San Bernardino da Siena a Roma (nel quartiere periferico di Fontana Candida, sulla Casilina) da don Roberto Sardelli, straordinaria figura di sacerdote impegnato tra il 1968 e il 1973 nell’esperienza di pedagogia popolare della Scuola 725 tra i baraccati dell’Acquedotto Felice, oggi Parco degli Acquedotti. L’espressione di “prete periferico” presente nel titolo era dello stesso Sardelli e ne rappresenta la migliore definizione: un prete che per tutta la sua vita sceglierà di vivere tra gli ultimi condividendone sofferenze e precarie condizioni materiali, riuscendo ad offrire al tempo stesso con il suo esempio e la sua opera di educatore un’opportunità di crescita e riscatto sociale. Il filo rosso che lega queste omelie è “l’umanità di Gesù”: si racconta “lo sgomento e il patire dell’uomo, la sua ricerca, il bisogno insopprimibile di essere redento e liberato” partendo dalla realtà sociale e politica dell’uomo in Palestina al tempo di Gesù per approdare alla realtà contemporanea. Colpisce la profondità di riflessioni sulla solitudine e sull’angoscia che opprimono la condizione umana attraverso un linguaggio non ecclesiastico, ma laico, che si indirizzava ad un uditorio ampio e variegato di credenti, distanti, atei, indifferenti. Le citazioni dai testi sacri sono molteplici così come i riferimenti a tante opere di scienza, letteratura, teologia, filosofia, psicoanalisi a testimonianza della profonda preparazione di don Roberto, uno studio mai fine a sé stesso, ma sempre indirizzato all'impegno per comprendere ed elevare l'Uomo e gli uomini. Corredano il volume la prefazione del cardinale Matteo Maria Zuppi, l’introduzione di don Mario Pasquale (un “prete operaio”, parroco della chiesa in cui si erano tenute le omelie), la premessa di Grazia Napolitano (tra i collaboratori di don Roberto, che dopo la sua morte si è occupata di trascrivere e pubblicare i documenti depositati nell’archivio Sardelli donato alla Biblioteca Raffaello), la postfazione di Massimiliano Fiorucci, rettore dell'Università di Roma Tre, ed un'interessante nota biografica.Hai trovato utile questo commento?SI NO | Segnala come inappropriato