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Norwegian wood : Tokyo blues

Murakami, Haruki

narrativa Giulio Einaudi editore 2013

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Uno dei più clamorosi successi letterari giapponesi di tutti i tempi è anche il libro più intimo, introspettivo di Murakami, che qui si stacca dalle atmosfere oniriche e surreali che lo hanno reso famoso, per esplorare il mondo in ombra dei sentimenti e della solitudine. [...]
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  • 1 / 3 utenti hanno trovato utile questo commento

    Livia Bartolomei

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    29/09/2024
      

    Struggente

    Questo è stato il primo romanzo di Murakami che ho letto. Straziante, romantico a suo modo, commovente. Ne conservo un ricordo speciale.
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  • 1 / 6 utenti hanno trovato utile questo commento
    29/11/2023
      

    Bel libro

    Ottimo libro, consigliato soprattutto come lettura estiva, leggero e scorrevole.
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  • 7 / 7 utenti hanno trovato utile questo commento

    Giselda Massari

    06/03/2023
      

    Giappone new age

    Uno dei principali scrittori giapponesi portavoce della rottura con l'estetismo della tradizione nipponica ci ha regalato, oramai quasi quaranta anni fa, un romanzo di crescita. Il giovane Watanabe, studente sensibile e onesto, si affaccia al mondo, conosce l'amore ideale, poi quello più terreno, l'amicizia, e lo fa con animo puro, senza pregiudizi, aperto alla conoscenza degli altri. Sullo sfondo, la piaga dei suicidi di giovani (purtroppo non infrequenti in Giappone) dove lo scontro fra tradizione, rigidità e apertura al mondo occidentale collidono sfociando a volte in comportamenti estremi. In tempi recenti, ricordiamo gli eccessi dei "manga" che condizionano la vita dei ragazzi con fenomeni estremi di identificazione e violenza o anche gli "Hikkomori del web", ragazzi che non riescono a sostenere il peso della crescita e si rinchiudono in mondi virtuali isolandosi da quello reale. Il romanzo, scorrevole e asciutto nello stile narrativo, trasmette però positività e speranza.
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  • 7 / 7 utenti hanno trovato utile questo commento

    Maria Cristina Sestito

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    14/02/2023
      

    Travolgente

    Uno dei migliori libri che abbia mai letto. Scrittura scorrevole e travolgente. Il giovane protagonista è attratto irresistibilmente da due ragazze, che incarnano rispettivamente due generi di amori opposti, caratterizzati entrambi da una forte tristezza. Il primo amore ricorda quel sentimento pudico e puro nato a seguito di una disgrazia. Il secondo, invece, nasce per caso e per scherzo da un forte senso di trasgressione. Queste due storie di amore caratterizzano indelebilmente la vita del giovane Toru, dalla fanciullezza fin all'ingresso nella vita adulta.
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  • 6 / 7 utenti hanno trovato utile questo commento
    31/08/2022
      

    Diviso nelle scelte

    Un libro scorrevole che potrebbe dare una sensazione di malinconia, è introspettivo, si legge facilmente, si apprezza la semplicità e fa riflettere sull' adolescenza ed il passaggio all' età adulta con la difficoltà di affermare la propria personalità.
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  • 6 / 6 utenti hanno trovato utile questo commento
    13/12/2021
      

    Sorprendente.

    Da anni diverse persone mi hanno consigliato di iniziare a leggere qualcosa di Murakami e finalmente ho deciso di iniziare proprio con Norwegian Wood. Senz'altro continueró a leggere altri suoi libri (ho da poco iniziato Kafka sulla Spiaggia), ma ho trovato Murakami alquanto... atipico. Il suo sguardo sui personaggi non permette privacy, letteralmente, e il suo quasi esagerato erotismo nella seconda metà del libro l'ho trovato un poco 'oltraggiante'. Questo non toglie che il suo modo onesto di descrivere, un simil-flusso di coscienza, lungo ma con tutto il necessario per rendere il quadro della situazione mi sia piaciuto. A fine libro ho provato quella strana sensazione di 'sono basita, ma ne voglio di piú'. E dunque ora sono qui a bramare di allargare i miei orizzonti su questo scrittore giapponese.
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  • 7 / 7 utenti hanno trovato utile questo commento
    23/01/2020   

    Murakami uno scrittore.....

    Murakami uno scrittore che ho scoperto da poco... e senza" farci caso "ho i iniziato dai suoi ultimi, cioè assassino del commendatore. Bhe la sua scrittura quasi poliziesca ma piena di profondità, mi ha letteralmente tenuta attaccata ai libri. Edire che a me non piace molto la prolissità della descrizione dei particolari, ma tale era la "curiosità" di conoscere la fine, o meglio dove voleva andare a "parare". Poi incuriosito ho iniziato altri suoi scritti, ecco il fascino resta, ma diverso. E veramente particolare, nelle sue analisi sociali e psicologiche molto vere e interessanti. Mia Eva incuriosito il fatto che quando mangia parla di piatti italiani oeuropei... HO capito. E una manifestazione contro il loro forte legame con la tradizione. Insomma va letto e nonostante apparentemente ad una cultura lo tana x noi, e invece molto vicina. B lettura.
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  • 12 / 15 utenti hanno trovato utile questo commento
    05/03/2019
      

    Crescere

    Romanzo sulla dolorosa crescita nell'adolescenza. Dolore che scava nell'anima, dolore che sembra tempestare ogni momento, dolore della perdita e del senso di vuoto. Il tutto accompagnato da una ruggente colonna sonora, come spesso il nostro Murakami ci ha abituato.
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  • 22 / 23 utenti hanno trovato utile questo commento

    Beatrice Ferlito

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    02/11/2018
      

    Malinconico e doloroso

    L’autore in definitiva scrive di sé in un romanzo dai molteplici risvolti psicologici. Sembra il libro dei ricordi di una generazione. Chi è stato adolescente negli anni ’60, probabilmente vi si potrà ritrovare, se non altro, attraverso i titoli delle canzoni citati generosamente. Dell’intero libro vale senz’altro la scrittura: nitida e profonda. Benché siano numerosi i commenti positivi che ho trovato ovunque, non sono riuscita ad apprezzarlo del tutto. Un libro dal forte impatto emotivo che ho letto provando un costante senso di disagio. Quello che personalmente ho percepito è lo stato di precarietà esistenziale dei giovani protagonisti. In un periodo storico, come quello degli anni ’60, denso di cambiamenti che vedono attivamente partecipi le nuove speranzose generazioni, sono proprio loro, i giovani del romanzo, a soffrire di più. Stritolati da una società competitiva, demotivati, anaffettivi, anergici, finiscono per convogliare le loro forze nella scelta del suicidio, lanciando un messaggio allarmante che troppo spesso nel libro sembra suscitare attuazione. Ne viene fuori il quadro di una società fragile, forte solo delle sue tradizioni millenarie, distante ideologicamente dal mondo occidentale ed ancora acerba per respirarne gli aliti di libertà e di rinnovamento che la raggiungono. La cedevolezza di queste giovani vite rende senza interesse l’impegno, il sacrificio, le aspirazioni ed, in sostanza, le priva del valore assoluto del senso dell’esistere. “Forse attorno al mio cuore c’è una specie di guscio duro e sono veramente poche le cose che possono romperlo e entrarci dentro. Forse non sono capace di amare” (cit.) Il romanzo è più che amaro, è più che crudo. Gli elementi che dominano sono un profondo senso di solitudine interiore ed il sentimento di paura che ne deriva. “Non esiste nessuno a cui piaccia la solitudine. Ma non mi faccio in quattro per fare amicizia. Così evito un po’ di delusioni” (cit.). La paura può funzionare come anestetico che rende sfuggenti, docili e passivi. Watanabe mi appare così: indefinito. Nella sua vita c’è posto per tutto: l’inquietudine dell’amata Naoko, il libertinaggio dell’amico Nagasawa, l’incostanza della seconda amata Midori, l’ambiguità dell’amica Reiko. Watanabe naviga a vista e approda dove capita, ma in questo suo andare, senza una direzione, c’è un permanente tendere verso un ancoraggio sicuro da cui finalmente cominciare il cammino di maturazione. Ciò è lasciato all’immaginazione del lettore che potrà ricostruire tutto il narrato alla fine della lettura, cercando quella continuità temporale con l’inizio della storia sulla quale l’autore ha, forse volutamente, sorvolato.
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