Nel corso di un'attività letteraria che comprende romanzi, racconti di fantascienza e storie non collocabili in generi letterari precisi, Dick fu accusato di essere un autore schizofrenico.
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Dick rivendicò questa condizione, definendosi "personalità schizoide o pre-schizofrenica", dando al termine un'accezione particolare: è una schizofrenia che determina sofferenza reale, ma anche una grande libertà creativa e immaginativa. Nella sua teoria lo schizofrenico riesce a immaginare una realtà al di fuori dei limiti, con un processo simile al misticismo, agli stati di allucinazione indotti da sostanze psicogene, oppure dovuti a spontanee manifestazioni neurologiche, ma inoltre è in grado di dare forma a una diversa concezione del tempo.