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08/12/2019Lina è una bambina quando la madre emigra in Germania con il padre e la lascia, insieme ai suoi fratelli e sorelle, ai nonni in paese. Conosce quindi molto presto la condizione di chi deve viaggiare per necessità e non per diletto, che torna a casa se va bene una volta l'anno e non ritrova più le abitudini che aveva e le abitudini diventano altre ed estranee, quelle del paese in cui passa la maggior parte dei suoi giorni. Bambina caparbia e silenziosa vorrebbe trovare da sé la strada per crescere ma dovrà invece seguire i genitori in Germania, diventare migrante lei stessa, crescere in fabbrica e ricominciare a sperare, a voler cambiare in meglio. E' brava Lina, è in gamba, ricomincerà a studiare, troverà un uomo che l'ama e si traferiranno a Roma, per una nuova vita, una nuova famiglia. Ma il destino del migrante è di ricominciare sempre ogni volta da capo, anche a Roma dovrà caparbiamente farsi largo, trovare un lavoro, crescere i figli, continuare ad essere una moglie... trovando anche il modo di essere generosa e senza mai trovare riparo dai dolori della vita. Sempre poi avrà come riferimento sua nonna e sua madre, un rapporto non facile, conflittuale, ma vero e intenso. Ispirato ad una storia vera, Chiaro Ingrao ha scritto un romanzo che racconto 50 anni della nostra storia attraverso quella di Lina e di chi la circonda. Lo fa con una scrittura bellissima, in cui la musicalità del dialetto siciliano da enfasi e profondità alle frasi e costruisce una figura di donna, coraggiosa e fallibile, fragile e forte insieme. Consigliato.Hai trovato utile questo commento?
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