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Meno dodici

Sapegno Pierangelo

eBook Arnoldo Mondadori editore 2016

epub protetto con DRM Adobe

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DA QUESTA BIOGRAFIA LA FICTION TV "DOC - NELLE TUE MANI" CON LUCA ARGENTERO.

L'ultimo giorno di maggio del 2013, Pierdante Piccioni, primario all'ospedale di Lodi, finisce fuori strada con la macchina sulla tangenziale di Pavia. [...]

A causa di una lesione alla corteccia cerebrale, dodici anni della sua vita sono stati inghiottiti in un buco nero, riportandolo indietro nel tempo, quando in Italia c'era la lira e la crisi economica pareva lontana, persino impensabile, mentre la rivoluzione digitale che sta cambiando il mondo era appena agli albori e nessuno parlava di post su Facebook o video su YouTube.

All'improvviso Pierdante Piccioni è diventato un alieno, incapace di riconoscere le sue cose, le sue abitudini, addirittura se stesso in quel volto invecchiato che gli restituisce lo specchio e in cui a stento ritrova la propria immagine. Attorno a lui tutto è cambiato: i figli non sono più due bambini di otto e undici anni, ma due maschi adulti, con la barba e gli esami all'università, mentre la moglie sembra un'altra donna, con le rughe e i capelli corti che hanno cambiato colore. Come potrà riprendersi la propria vita?

Nelle pagine del suo diario, in questo viaggio incredibile fra due esistenze parallele che non riuscirà mai a riallacciare completamente, Piccioni racconta non solo l'angoscia di un uomo costretto a guardare la realtà con gli occhi di un estraneo, come fosse un marziano, ma la lunga e faticosa riconquista della propria identità, delle relazioni con i familiari e con i colleghi, di tutto il tempo perduto che non riavrà più indietro.

Da vittima di un banale incidente, Piccioni diventa così il medico - e il paziente insieme - protagonista di una straordinaria vicenda umana, di chi sulla propria pelle ha esplorato l'abisso della memoria e ne è risalito, per ricominciare a vivere.

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  • 1 / 1 utenti hanno trovato utile questo commento
    03/11/2020
      

    12 anni di vita spazzati via dalla memoria

    Una storia sconvolgente, quanto vera: un medico ha un incidente automobilistico, e il trauma gli fa perdere 12 anni di memoria, cancellati completamente. Si trova in un mondo diverso, con una famiglia ben diversa da quella che credeva di avere (i figli erano cresciuti, ma lui non se lo ricorda), con un lavoro diverso da quello che aveva 12 anni prima, la anziana madre morta, eccetera. Poco per volta deve imparare ad accettare di essere invecchiato, e che la sua vita è cambiata, ma è un nostalgico conservatore, incapace di adeguarsi alla nuova situazione. Vuole tornare alla scuola elementare dei figli, che nel frattempo vanno all'università, e vederli uscire da lì, non accetta siano cresciuti Contesta il linguaggio “moderno” dei figli, ma poi lo usa anche lui quando descrive la sua situazione. Quando arriva la diagnosi che la memoria perduta non è destinata a tornare, capisce che se vuole sopravvivere deve andare avanti, si mette a studiare seriamente per recuperare gli anni “persi”, e cerca di rientrare nel mondo del lavoro. Non è un'impresa facile, l'azienda ospedaliera gli dà del filo da torcere, ma alla fine riesce a tornare a dirigere un reparto di medicina di urgenza, come prima dell'incidente, sia pure in un altro ospedale. Se devo trovare una morale in questo libro, direi che consiste nella convinzione che per diventare un buon medico si dovrebbe prima imparare a essere un paziente. Da questo libro è nata la serie televisiva DOC, che però con il libro, salvo l'idea iniziale (la perdita di 12 anni di memoria), non c'entra proprio nulla.
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  • 1 / 1 utenti hanno trovato utile questo commento
    11/06/2020
      

    Ovviamente ho voluto leggere questo libro dopo aver visto la prima parte della fiction che ne è stata tratta, ma la storia raccontata è molto diversa. L'unico elemento in comune sono i dodici anni di memoria inghiottiti nel buco nero e poche altre cose. Il libro è molto più profondo e si addentra nella disperazione di quest'uomo che perde, non soltanto la proprio memoria, ma anche le proprie emozioni e con esse la propria identità e i propri affetti. E' un viaggio difficile e doloroso, che mi ha particolarmente colpito ed emozionato. Rinunciare a dodici anni della propria esistenza deve essere terribile!
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