Dettaglio del documento
- Lo trovi in
- Scheda
- Commenti
Se vuoi inserire un commento a questo documento o indicare con un voto da 1 a 5 la tua preferenza inserisci il tuo codice utente e la tua password dal pulsante Accedi in alto a destra.
Non sei ancora un nostro iscritto? REGISTRATI ON-LINE!!
Non sei ancora un nostro iscritto? REGISTRATI ON-LINE!!
-
2 / 2 utenti hanno trovato utile questo commento08/10/2022
Scritto bene, ma il contenuto non vale il tempo del lettore
I singoli capitoli del libro trattano storie scoordinate e sembrano piuttosto esercizi di bella scrittura e un'ostentazione di cultura. La trama che dovrebbe raccordarli è esile , soprattutto nella seconda metà del libro. Lo stile è indubbiamente elegante, ma il contenuto non è all'altezza. Il tempo dei lettori è giocoforza limitato, avrei voluto usare meglio il mio.Hai trovato utile questo commento?SI NO | Segnala come inappropriato -
2 / 2 utenti hanno trovato utile questo commento28/12/2021
Molto originale
Libro originale, molto letterario e ben scritto, che mi ha molto appassionato nella prima metà. La seconda parte l'ho trovata meno convincente, ma forse è semplicemente che non sono riuscita a mantenere la concentrazione su una storia che è una particolare amalgama di realtà e fantasia, che non sempre riesce ad essere all'altezza di se stessa. Astolfo Malinverno, bibliotecario che diventa camposantaro suo malgrado, con la sua ossessione per la morte resta comunque un bel personaggio. Penso che leggerò anche il libro precedente di Dara perché ha una scrittura che mi piace moltoHai trovato utile questo commento?SI NO | Segnala come inappropriato -
3 / 3 utenti hanno trovato utile questo commento11/10/2021
Libro delizioso
Astolfo Malinverno fa il bibliotecario in un immaginario paese chiamato Timpamara. E' un po' sfigato, orfano, claudicante ma vive di libri come pare un po' tutti nel suo paese. Ma all'improvviso lo nominano custode del locale cimitero (mi ha fatto venire in mente il libro di Valerie Perrin dove si parla di una donna custode di cimitero), dove s'innamora di una foto di donna su una lapide senza nome e a cui da il nome di Emma rifacendosi a m.de Bovary. Ed è tutto un intreccio tra Vita e Morte, un rimando tra realtà e fantasia. Da leggere assolutamente.Hai trovato utile questo commento?SI NO | Segnala come inappropriato -
2 / 3 utenti hanno trovato utile questo commento20/08/2021
Un bibliotecario modello
Eccellente, il solo libro con un bibliotecario che è anche guardiano del cimitero, del bel paese di Timpamara, E' pieno di miele questo romanzo, di fantasia, di amicizia di amore, anche per i libri. L'ho amato anche per i tanti input di altri libri che ci lancia, Fantasia, realtà tutto si miscela, quello che sembrava un sogno diventa realtà, e poi che finale strabiliante, che altro dire leggetelo. Ringrazio lo staff della Biblioteca Aldo Fabrizi, che mi ha fatto scoprire questa deliziaHai trovato utile questo commento?SI NO | Segnala come inappropriato -
3 / 5 utenti hanno trovato utile questo commento26/07/2021
Viaggio al limitare della vita
Domenico Dara ci offre un romanzo corposo, ma scorrevole e ricco di citazioni e riflessioni profonde. Malinverno e' un bibliotecario solitario che si ritrova a fare anche il custode del cimitero di Timpamara. I libri che divora ogni pomeriggio lo portano a conoscere profondamente l'animo umano e a riflettere sulle leggi nascoste che regolano le nostre esistenze e che legano i nostri pensieri con quello che siamo. L'esperienza nel cimitero lo porta invece ad interrogarsi sulla morte e sul destino, grazie anche alle persone che incontra ogni giorno. C'e' Elea, l'uomo che ha vissuto una morte apparente e si trova in una sorta di limbo, Caramante che e' convinto di sentire le voci dei morti, Margherita a cui la morte del futuro sposo ha distrutto la giovinezza e che cerca un contatto ancora con l'amato e Ophelia cosi' simile a sua madre che vivra' una sorta di eterno ritorno dell'uguale. Nel mondo di Malinverno i morti e i personaggi di fantasia coesistono con i vivi e ne influenzano l'esistenza e i sentimenti. Da questo viaggio nell'esistenza del bibliotecario si esce arricchiti e trasformati, viene voglia di rileggere i grandi classici e di lasciarsi coinvolgere ancora in un romanzo di questa portata.Hai trovato utile questo commento?SI NO | Segnala come inappropriato -
5 / 7 utenti hanno trovato utile questo commento13/07/2021
Analitico perspicace e sagace
La lettura è scorrevole e piacevole articolata e curata nei particolari, la narrazione seppur con note fantastiche possiede una struttura capace di unirla al racconto orale con un affermato principio di realtà e scansione nel tempo. Sono condensate varie tematiche dalla riflessione su i propri vissuti e quelli degli altri, al valore che si attribuisce con il carattere determinate delle azioni che possiamo compiere per scongiurare una sorte diversa, gli affetti durante la vita, con momenti di patos, è imprescindibile il collegamento interno che si fa ai propri defunti, alle ragioni che hanno determinati i destini con il loro significato, come poter rimediare un ascolto attivo superando le pastoie burocratiche dando risposte pratiche e contingenti ai bisogni degli esseri umani. Giuseppe CLFBasagliaHai trovato utile questo commento?SI NO | Segnala come inappropriato -
15 / 17 utenti hanno trovato utile questo commento01/07/2021
L'incipit vale il romanzo dai nomi evocativi
Il mondo dei libri ha più volte ispirato romanzi; nomen omen, il protagonista è Astolfo Malinverno, unico bibliotecario dell'unica biblioteca di Timpamara, cittadina calabrese immaginaria dove "su davanzali, panchine, (...) e perfino sui cappelli delle signore, poteva trovarsi la pagina di un romanzo" (pag. 15). Quel che mi è dispiaciuto scoprire nella lettura di questo libro ben scritto dal catanzarese Domenico Dara è che il mestiere di bibliotecario, cardine della vita di Astolfo, venga affiancato, poi sovrastato, dall'incarico di custode del cimitero, luogo in cui ripensa alla sua vita, nasce e si nutre la sua unica storia d'amore., tragica, per Emma, altro nomen omen. Metafora della Vita e della Morte è la sorte dei libri: alcuni Astolfo li salva dal macero, altri li destina al "cimitero dei libri" in un angolo del camposanto. La lettura si è via via incupita, ma l'incipit è uno dei più originali letti da anni: "Quando venni al mondo avevo dodici anni, cinque mesi e centosessantaquattro ore. Perché non nasciamo il giorno in cui vediamo la luce (...), ma molto prima, quando il pensiero di noi si è insinuato nella mente ancora libera di uomini e donne".Hai trovato utile questo commento?SI NO | Segnala come inappropriato -
9 / 11 utenti hanno trovato utile questo commento28/05/2021
Per ogni romanzo che si legge ce n'è un altro che non leggeremo
Leggendolo ho dimenticato di fare attenzione allo schema di costruzione di un romanzo, alla trama, non ho pensato di scrivere una recensione e questa non può essere obiettiva. ho letto questo libro con respiro, senza fretta, sospirando e assaporando ogni parola. È il luogo perfetto in cui perdersi e trovarsi. In ogni capitolo ciascun lettore può dimenticarsi lo scorrere del tempo e ritrovare le proprie emozioni da biblofilo e la passione per la letteratura. Si affronta anche il delicato tema della morte; anche qui il lettore che ha perso una persona amata può ritrovare le forti emozioni provate in quei momenti tristi, riconoscere la sacralità nei piccoli gesti verso il defunto necessari al perdente che resta sulla terra a soffrire l'assenza e il grande rispetto per chi ha lasciato questa terra. Domenico Dara descrive con immensa sensibilità, delicatezza e un po' di romanticismo, le solitudini degli esseri umani in un momento di fragilità. Sebbene si parli anche di morte, la vita si manifesta serena con tutte le sfaccettature. avrei voluto che questo libro non finisse mai perché non è un racconto, è uno stato d'animo profondamente ricco di pace.Hai trovato utile questo commento?SI NO | Segnala come inappropriato -
7 / 9 utenti hanno trovato utile questo commento09/03/2021
Tanta vita nei romanzi, un po' di romanzo nella vita. Da leggere
Malinverno non è stata una lettura bensì un viaggio tra il reale e l'irreale. Un'esperienza a tutto tondo dove sono stata cullata e strapazzata dalle emozioni. Ogni volta che ho aperto il libro sono caduta a capofitto nella storia perdendo il tempo e lo spazio reale, una traslazione da viva dentro a Timpamara. Ed ogni volta che ho chiuso il libro sono rimasta con quell'ambigua sensazione di serenità e infelicità assieme. Mi sono innamorata della scrittura di Domenico Dara. Mi sono innamorata di Astolfo Malinverno. "Benedetto il giorno in cui ti ho incontrato, Astolfo Malinverno, custode di libri, guardiano del cimitero, protettore dei vinti"Hai trovato utile questo commento?SI NO | Segnala come inappropriato -
9 / 10 utenti hanno trovato utile questo commento19/02/2021
IPNOTICO
Una scrittura ipnotica, molti riferimenti dotti alla letteratura di tutti i tempi: così Domenico Dara ci introduce nel mondo e nella esistenza di Astolfo Malinverno. Bibliotecario e successivamente anche custode del cimitero, dividendosi tra il mondo della letteratura e il mondo dei morti, Astolfo vive in solitudine. Una lapide misteriosa, con la foto di una giovane bellissima e ignota, che nel suo immaginario diventa Emma Rouault ( è il nome da nubile di Madame Bovary) scuote la sua curiosità e lo fa innamorare. I critici hanno parlato di realismo magico; a me Astolfo ha richiamato un altro cimitero, un'altra ormai nota custode, Violette del romanzo di V. Perrin. Certo è che la sua vita, immersa nell’immaginazione, nella magia delle parole, nella ricerca dell'impossibile, viene raccontata con maestria, con parole preziose. Una bella scoperta.Hai trovato utile questo commento?SI NO | Segnala come inappropriato