Film per famiglie targato Disney, Maleficent, come suoi altri predecessori, porta avanti la tendenza dello storico studio allo stravolgimento dei suoi stessi prodotti, abbandonando la magia delle romantiche tavole disegnate a mano, sfondo dei classici personaggi dell'infanzia di tutti, per fare spazio ad atmosfere action, pompate fino allo stremo da effetti speciali brucia retine e protagonisti dalle personalità maledette, che tanto piacciono ai giovani animi in cerca di dimensioni alternative, ma che difficilmente convincono un occhio anche minimamente critico. Con un budget da capogiro (180 milioni di dollari) per Robert Stromberg, regista al suo esordio, accompagnato dalla stessa Jolie come produttrice esecutiva, Maleficent è uno spin-off che vede protagonista la "villain" per eccellenza, Malefica, perfida e inquietante strega che tutti ricorderanno con terrore nel classico "la bella addormentata nel bosco". Mettendo da parte la storia originale, che poco ha a che vedere con questo remake, il film presenta delle incredibili lacune a livello di trama; non si capiscono le relazioni tra i due mondi, non sappiamo il perché delle situazioni, ignoti i motivi che spingono Aurora alle sue scelte. Insomma, il tanto atteso lungometraggio delude le aspettative di chi è in cerca di uno spessore, difficilmente riempibile dalle valanghe di sequenze interamente realizzate in computer grafica. Tuttavia questa discutibile formula riempie le sale e fa guadagnare a Maleficent il primo posto nella classifica dei film più visti in Italia nel 2014. Consigliabile solo a chi si accontenta di vedere un'insolita Jolie con corna e lenti a contatto fosforescenti.