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Lungo petalo di mare

Allende, Isabel

Giangiacomo Feltrinelli Editore 2019

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1939. Alla fine della Guerra civile spagnola, il giovane medico Víctor Dalmau e un'amica di famiglia, la pianista Roser Bruguera, sono costretti, come altre migliaia di spagnoli, a scappare da Barcellona. [...]
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  • 26/12/2024
      

    Coinvolgente

    Isabel Allende racconta con maestria la storia di esiliati e rifugiati, intrecciando eventi storici e emozioni personali. I personaggi sono profondi e ben sviluppati, ma la trama può sembrare a tratti un po' lunga. Un libro che emoziona e offre una riflessione sulla resilienza umana.
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  • 6 / 6 utenti hanno trovato utile questo commento

    Daniela Carletti

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    01/06/2023
      

    La nave della speranza

    In seguito alla disfatta del Fronte Popolare e all’inizio della dittatura di Franco, nel 1939 al termine della guerra civile spagnola, un medico, Victor Dalmau, e la compagna del fratello, la pianista Roser Bruguera, riescono a fuggire dalla Spagna imbarcandosi sul Winnipeg, il piroscafo con il quale Pablo Neruda riuscì a trasferire in Cile più di 2000 profughi. “Lungo petalo di mare” è l’espressione con cui il poeta definisce la sua terra, il Cile, che diede ai rifugiati la possibilità di rifarsi una vita oltreoceano, almeno fino al 1973 anno del golpe cileno. Costretti di nuovo a fuggire, i due protagonisti tra mille pericoli e atrocità, riparano come molti altri oppositori del regime, in Venezuela dove proseguiranno la loro storia di dolore. Il romanzo inizia con una sorta di miracolo e si mantiene su questa dimensione, mentre disegna scenari in cui la vita umana, bistrattata, vilipesa, svuotata di ogni valore di senso etico, riesce nonostante tutto a sopravvivere “Durante la notte si facevano i turni per svegliare le persone ogni dieci o quindici minuti, affinché si muovessero e non rischiassero di morire congelate.” (pag. 83). Il romanzo contiene una cronaca dettagliata delle condizioni che vennero inferte durante i regimi in questione, a tutti coloro che manifestavano e professavano idee contrarie; esso rappresenta perciò una testimonianza storica (appaiono peraltro le figure di Pablo Neruda e Salvador Allende), a cui la scrittrice accosta le vicissitudini personali dei personaggi tra realtà e invenzione “Dopo trentotto ore senza mangiare né dormire, mentre cercava di dare da bere a un adolescente che gli stava morendo tra le braccia, qualcosa esplose nel petto di Víctor «Mi si è spezzato il cuore» mormorò. In quell’istante…ebbe la percezione che l’essenza del suo essere si stesse disperdendo lasciandolo svuotato, senza memoria del passato, senza coscienza del presente, senza speranza per il futuro.” (pag. 81). Ben lontano dagli eccessi sentimentali, lo stile della Allende è magistrale nelle descrizioni del dolore, nel riuscire a far percepire come la sofferenza dell’animo, investa anche la carne di chi la prova; ciò che sempre si avverte, è la volontà di affermare la dignità umana, anche nelle situazioni più destabilizzanti. Ma nel resto del racconto legato alle vicissitudini dei personaggi, la narrazione appare quasi frettolosa, a volte banale, specie nel finale in cui l’ultimo colpo di scena viene trattato in termini di riflessione, con una certa facilità che appare a tratti forzata; in ogni caso, esso non aggiunge nulla alla drammaticità della storia. In sostanza si nota qualcosa di diverso rispetto al resto della produzione della Allende, forse una sorta di stanchezza nel trattare svariate volte lo stesso tema, quello del golpe in Cile e la fuga in Venezuela, come avviene anche in “D’amore e d’ombra”, “Il mio paese inventato”, “Paula”, “La somma dei giorni”. Ma del resto, credo non sia per nulla semplice mantenersi sempre sullo stesso livello espressivo, e non è per nulla insolito trovare nella produzione di ogni grande scrittore, uno o più lavori che non siano al pari di quelli migliori. Ad ogni modo, questa visione del tutto personale non può certo sminuire l’importanza e la bravura di una scrittrice esemplare, più volte premiata e amata in tutto il mondo.
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  • 1 / 3 utenti hanno trovato utile questo commento
    27/02/2023   

    Un amore maturo

    Finito di leggere "Lungo petalo di mare" della Allende. È un viaggio che Victor e Roser fanno attraverso la guerra e la migrazione, per arrivare a scoprire di amarsi. Sullo sfondo il Cile, il poeta Pablo Neruda e la nave Winnipeg da lui noleggiata per portare duemila profughi spagnoli in questo paese. Una Allende che sa narrare le emozioni e le vicende dei personaggi con dolcezza e partecipazione. Una Allende diversa dai suoi primi romanzi, per i quali l' ho amata, in particolare "La casa degli spiriti". La narrazione della nascita di un amore meno fanciullesco, ma più maturo perché fatto di tenerezza, fiducia ed intesa. Chissà, forse l'amore che stavolta ci ha raccontato è più realistico di tante fantasie? È più vicino a quello che vivono gli esseri umani? Lascio a voi le risposte a queste domande. Simona Stefanelli
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  • 5 / 6 utenti hanno trovato utile questo commento
    24/07/2022
      

    Una bella storia con cui Isabel Allende, con la sua maestria di narratrice, cattura il lettore tramite una prosa che tiene sempre sulla corda . Una saga familiare che si dipana nell’arco di più di mezzo secolo, attraverso la guerra civile spagnola con l’avvento del caudillo e il golpe in Cile del 1973 fino al 1994. Vicende appassionanti e commoventi che girano attorno a una bellissima storia d’amore. Conosciamo persone di grande umanità, strenua forza d’animo e generosità non comuni. Assieme a tutto ciò veniamo feriti dalla consapevolezza che soltanto l’essere umano riesca a compiere azioni di tale crudeltà. Isabel Allende ha la capacità di creare personaggi mai banali che non passano senza lasciare traccia ma che hanno uno sviluppo relazionandosi tra loro con rapporti di amicizia e amore profondi o di viscerale avversione. I suoi personaggi, uomini e soprattutto donne, hanno caratteri che si fanno ricordare per la loro unicità. Mi permetto di consigliarne la lettura.
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  • 2 / 3 utenti hanno trovato utile questo commento
    29/08/2021   

    La storia e il romanzo

    La Allende non delude. Un bel libro scritto in modo scorrevole le cui vicende si snodano dalla Guerra Civile spagnola degli anni 30 al Cile dall’epoca pre Allende poi di Pinochet, fino alla sua caduta. Viene narrata la tragedia degli avvenimenti che coinvolgono una famiglia che espatria e poi emigra in Sud America grazie all’iniziativa di soccorso promossa da Neruda. Una storia vera con una cronaca sempre delicata pur nella crudeltà dei fatti: la guerra, la solidarietà, la fatica e il riscatto. Finale abbastanza prevedibile
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  • 0 / 7 utenti hanno trovato utile questo commento

    Bruno Umana

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    10/06/2021
      

    *non sparo su Allende*

    Sia chiaro che amo Isabel, ma per qualche motivo tutta la violenza che leggo nei primi capitoli anche se sono STORIA non mi fanno continuare la lettura.
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  • 5 / 7 utenti hanno trovato utile questo commento
    11/09/2020
      

    Grande romanzo storico

    Il ritorno della Allende come grande narratrice della Storia avviene con un risultato soddisfacente e gradevole. Il racconto della Guerra Civile spagnola si interseca con le vicende della patria amatissima, il Cile; ciò ci permette di conoscere e approfondire elementi storici e legami non del tutto noti. Molto curata l'analisi dei personaggi e veramente interessante il cameo di Pablo Neruda, promotore e finanziatore del viaggio che cambia la vita ai protagonisti. Consigliato.
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  • 3 / 5 utenti hanno trovato utile questo commento

    Vera Marchetti

    31/03/2020
      

    Generosità di Neruda

    Un libro che mette insieme fin troppe epoche e tematiche, non riuscendo quindi ad approfondirle tutte come meriterebbero. La parte più avvincente è la descrizione del viaggio per mare organizzato da Neruda che la sua passione e quella dei migranti lo rende migliore di una crociera.
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  • 5 / 7 utenti hanno trovato utile questo commento
    13/03/2020
      

    CHE LIBRO

    Questo libro è B E L L I S S I M O....dentro troverete una storia che si intreccia con fatti storici, con poeti come Pablo Neruda. A scuola nessuno mi ha fatto conoscere la storia del Cile e nemmeno la storia che lega Spagna e Cile in una vicenda cosi importante. Leggetelo e scoprirete un pezzo di storia troppo importante e troppo bella.
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  • 5 / 6 utenti hanno trovato utile questo commento
    24/02/2020
      

    Essendo un libro della Allende, è ovviamente molto bello. Però non mi ha conquistato del tutto e mi è piaciuto meno di altri libri dell'autrice. E' fondamentalmente un romanzo storico, dove vengono narrati con precisione e attenzione la guerra civile spagnola e il golpe del Cile, con tutte le conseguenze umane intrise di dolore e disperazione. Ma l'introspezione psicologica e la caratterizzazione dei protagonisti mi sembrano meno sviluppate che in altre opere e questo non ha consentito un'immedesimazione e un coinvolgimento totale nella storia.
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