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L'importanza di chiamarsi Ernesto

Wilde, Oscar

Newton & Compton <casa editrice> 2008

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Nell'angusta atmosfera vittoriana di fine Ottocento irrompe uno straordinario scrittore capace di mettere sulla scena il teatro delle idee e dei problemi sociali. "L'importanza di chiamarsi Ernesto", considerato da molti il capolavoro di Oscar Wilde, debuttò trionfalmente a Londra il 14 febbraio del 1895, riuscendo a ottenere moltissime repliche in tutta l'Inghilterra. [...]
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  • 5 / 5 utenti hanno trovato utile questo commento
    29/04/2019
      

    i parenti, una genìa tediosa

    Una commedia imperdibile! I personaggi incarnano perfettamente lo spirito dell'epoca e le sue ambiguità, dagli slanci per il riconoscimento della parità di genere al perbenismo borghese, fatto di doti, consensi al matrimonio e proprietà terriere. I dialoghi sono immediati, concisi e mai banali. A corredo del testo, l'intro di Paolo Nori e le note critiche di Masolino D'Amico, da leggere dopo, secondo me. Meritano una citazione le parole spietate di Agenore: "Io adoro sentir dire peste e vituperio dei miei parenti! È la sola cosa che me li rende appena sopportabili. I parenti sono una genìa tediosa che non ha la più pallida idea di come vivere".
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