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Libere tutte : dall'aborto al velo, donne nel nuovo millennio

D'Elia, Cecilia

Minimum fax 2017

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Dalla Polonia agli Stati Uniti di Trump, la libertà di scelta sull'aborto è sotto attacco. In tutto il pianeta la violenza di genere fa le sue vittime, portando le donne di nuovo nelle piazze. Su temi vivi e controversi che riguardano i corpi femminili - la prostituzione, la gestazione per altri, l'uso del velo islamico - si diffonde la tentazione di risposte repressive e punitive. [...]
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  • 3 / 3 utenti hanno trovato utile questo commento
    10/09/2020
      

    C'è ancora bisogno di femminismo, in una società in cui la libertà femminile vive in tutto il mondo un profondo periodo di crisi. Il femminismo è appunto battaglia per riconquistare quella libertà che su più fronti vogliono togliere alle donne.
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  • 2 / 2 utenti hanno trovato utile questo commento
    24/03/2019
      

    Un saggio interessante

    Ho scelto questo saggio di 200 pagine perché le autrici del libro oltre che occuparsi di studi di genere si occupano anche di asilo e migrazioni ma un conto è occuparsene e uno è scriverne. I 6 capitoli del libro sono molto densi e ricchi ma il mio preferito è il sesto: bikini, burkini e scontri di civiltà e ne sono un esempio quando viene parlato della questione del velo nel beach volley, in spiaggia, al mare e della contrapposizione di Velata e velina nella vignetta di Pat Carra. Non tutti sanno che il World Hijab Day viene celebrato il 1 febbraio eppure sulla decisione di indossarlo o meno viene fatto riferimento a diversi testi e ad articoli di giornale ma dal 2016 ad oggi anche la questione del velo ha affrontato un grande cambio: quell'anno è stato attaccato Charlie Hebdo, in seguito all'attacco terroristico viene data nuovamente la colpa all'islam eppure sulle spiagge francesi quell'anno c'era chi non ha rinunciato al burkini, nello stesso anno due egiziane campionesse di beachvolley indossano tute e pantaloni lunghi una terza porta anche il velo. Vi starete chiedendo...ma di che parlano gli altri capitoli? Leggetevelo questo testo non posso mica raccontarveli tutti eh :) Io ne ho parlato oggi perché è il 23 marzo ed è anche la giornata del nowruz capodanno iraniano e capodanno non solo per l'Iran ma anche per altri paesi dove l'uso del velo è sicuramente sentito, presente e molte persone che lo indossano vivono in Europa e in Italia per un mix culturale ben riuscito che non dovrebbe lasciar spazio ad altre domande personali sulla propria scelta. Inoltre tra le ragioni per le quali consiglierei questo libro vi sono anche l'ampia bibliografia finale, i vari riferimenti bibliografici intertestuali, la scorrevolezza del testo e l'assenza di note ed è anche da includere tra i libri che parlano di altri libri. In questa edizione oltre alla bibliografia e all'indice finale trovate titoli di coda, la parte Indi e Nichel da usare per suggerimenti d'acquisto
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  • 12 / 16 utenti hanno trovato utile questo commento
    17/10/2017   

    A che punto è il femminismo?****

    Maria Teresa Siciliano Manuale ben documentato, vario e interessante sulle tematiche femministe dell’ultimo cinquantennio, in nome dell’autodeterminazione della donna in tutti i campi: dalla libertà e parità, alla maternità, alla scelta fra singletudine, convivenza e matrimonio, alla prostituzione, allo scontro tra civiltà sul velo.
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  • 16 / 20 utenti hanno trovato utile questo commento
    30/08/2017
      

    Biblio circolo collina della pace - Valentina Scarpato

    Con un occhio alle trasformazioni della società contemporanea - attraversata da nuovi modelli familiari, da sfide multietniche, nonché da questioni bioetiche frutto dei recenti progressi scientifici - il saggio affronta in modo lucido questioni riguardanti la donna e la sua possibilità di disporre liberamente di se stessa e del proprio corpo. Oggetto del desiderio maschile, ridotto a strumento per perpetuare la specie, il corpo femminile è stato sottoposto da sempre al controllo sociale attraverso leggi atte a perpetuare un'ideologia di fondo di stampo patriarcale, relegando la donna alla sfera privata e destinandola inevitabilmente al ruolo di madre (o di prostituta). Nel corso del XX secolo si è invece assistito a un profondo rivolgimento ad opera delle donne stesse, le quali hanno iniziato a mettere in discussione un ordine sociale fondato sul patriarcato, ponendo in crisi un sistema secolare. Perché interrogarsi nuovamente su molte delle questioni che già erano state oggetto del dibattito della seconda ondata di femminismo degli anni '60 e '70? Questo perché – fanno notare le autrici del saggio – “dopo i decenni della liberazione sessuale, la rivoluzione neo-conservatrice traduce le domande di libertà che si erano espresse in quegli anni in una nuova ideologia di mercato”. Gli anni '80 rappresentano la svolta verso un'idea differente di libertà , ridotta a strumento mediante il quale il singolo può dedicarsi al consumo, alla produzione e alla competizione. Se nel decennio dei movimenti femministi al centro del dibattito vi era la possibilità per la donna di decidere liberamente per sé, nel decennio degli yuppies prende piede una sessualità femminile sfacciata, vista come segno di modernità e potere. Dallo slogan "il mio corpo mi appartiene" si è passati a "il mio corpo è disponibile". Il dovere di godere si è sostituito al dovere di procreare. Un conto è la liberazione del desiderio, un altro la schiavitù del godimento. Nel contempo, di fronte all’avanzata di movimenti neo-conservatori, si assiste alla minaccia di quelle libertà così a fatica conquistate; tanto per citare l’esempio più eclatante, la legge sull’aborto è messa a rischio da un suo depauperamento interno, dovuto al dilagare dell’indiscriminato ricorso all’obiezione di coscienza, che svuota di forza una legge ottenuta con tenacia dalle lotte femminili. Che si parli di aborto, di prostituzione o di procreazione medicalmente assistita, il punto fermo ribadito dalle studiose è questo: garantire delle leggi che tutelino la libertà della donna e la sua possibilità di decidere per sé e del proprio corpo, evitando sia quel paternalismo che vede la donna come vittima del contesto e delle influenze socio-culturali, sia quell’atteggiamento di matrice neo-liberista che attribuisce al singolo ogni responsabilità, trascurandone la natura di soggetto sottoposto a pressioni esterne. Ma il corpo delle donne diviene terreno di scontro tra civiltà. Si possono affrontare e risolvere le questioni femminili legate alla complessità di una società multi-etnica, cercando di contemperare l’universalità dei diritti con il rispetto delle specifiche culture? Nonostante la giusta critica nei confronti dei residui patriarcali presenti in ogni cultura, è bene ricordare che un concetto di libertà preconfezionata non si può imporre mai, dato che sono solo le donne a poter maturare determinate conquiste attraverso battaglie piccole o grandi. Il saggio ci fa riflettere sul fatto che le donne possono appropriarsi di un loro spazio di libertà imparando a decostruire i significati simbolici insiti in una tradizione per inventarne di nuovi, espressione della propria autonomia di pensiero e della volontà di riappropriarsi di uno spazio intimo, resistendo sia alle pressioni di matrice patriarcale, sia all'ingerenza di una cultura occidentale che pensa di imporre una liberazione senza comprendere quel mondo femminile di cui non sempre è in grado di ascoltare la voce o afferrarne la ricchezza.
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