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13/07/2020Greer mescola ironia e malinconia nel descrivere le avventure di Anthony Less, affrontando con sensibilità ma senza pesantezza temi come l'avanzamento dell'età, la scrittura e l'amore. La descrizione del rapporto fra Less e Freddy mi ha ricordato le atmosfere del romanzo "Chéri" di Colette. Ho molto apprezzato anche la costruzione del narratore e la sua evoluzione, di pari passo col personaggio principale.Hai trovato utile questo commento?
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2 / 3 utenti hanno trovato utile questo commento20/07/2018
Less
Uno scrittore, un omosessuale, un uomo sulla soglia dei cinquant'anni comincia un viaggio a tappe che, di fatto leggibili anche separatamente, vanno a comporre un analisi più ampia d se stesso. Arthur Less, il protagonista, interpreta appunto, volutamente e consapevolemente, il ruolo di Loser destreggiandosi impacciato in questo universo che è definito dalla sua percezione egocentrica del mondo. È un illusione, l'autore si renderà presto conto che per il mondo non è che un piccolissimo ed insignificante elemento in un quadro più ampio e incontrollato. Il premio Pulitzer stupisce sempre perché è sempre assegnato a una voce che riesce ad emergere in una maniera particolare tra tutti. Anche nel caso di Less di Andrew Sean Greer si ha questa precisa sensazione. Un romanzo di formazione destrutturato, ma non in maniera nevrotica. I vari episodi accompagnano il lettore definendo sempre di più nel dettaglio l'animo del protagonista, anche omaggiando situazioni già raccontate senza mai scadere nella citazione vuota. Le tappe in Messico, Francia, Germania, Italia, Marocco, India e Giappone, sono leggibili anche come se fossero episodi a se stanti.Hai trovato utile questo commento?SI NO | Segnala come inappropriato -
5 / 5 utenti hanno trovato utile questo commento05/06/2018
Premio Pulitzer 2018
Di non facile lettura all'inizio,poi si viene presi dal ritmo confusionario delle vicende e dalla attonita instabilità emotiva del personaggio che semra vivere in un continuo stupore. Buono,tutto sommato,anche se il premio Pulitzer sembra un po' esagerato,paragonandolo,per esempio, a Philip Roth. Si legge volentieri comunque,tutto d'un fiato,e alla fine lascia un buon sapore.Hai trovato utile questo commento?SI NO | Segnala come inappropriato