La fine della Seconda guerra mondiale, l'instaurazione di uno Stato democratico e l'entrata in vigore della Costituzione repubblicana posero una sfida inedita al nuovo esercito italiano ricostruito dopo il 1945.
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Il confronto con la classe politica antifascista che aveva un atteggiamento diffidente nei confronti del mondo militare - tanto che cercò, durante gli anni immediatamente successivi alla guerra, pur nel rispetto dell'autonomia, di controllarlo - sarà caratterizzato da una sfiducia crescente da parte di entrambi. Sarà solo il difficile cammino per l'inserimento dell'Italia nella Nato a far emergere un rinnovato ruolo degli alti ufficiali dell'esercito, che si rivelerà decisivo per la scelta atlantica del Paese. Attraverso l'analisi di documenti di archivio italiani e statunitensi, della stampa di partito e di opinione e di una vasta bibliografia, il volume offre un quadro del complesso rapporto tra politici e militari in un periodo così importante della storia italiana.
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