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Le stelle di Lampedusa : la storia di Anila e di altri bambini che cercano il loro futuro fra noi

Bartolo, Pietro

2018

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Quando Pietro Bartolo, medico di Lampedusa, vide Anila per la prima volta rimase di sasso. Quella bambina non avrà avuto più di dieci anni. [...]
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  • 2 / 2 utenti hanno trovato utile questo commento

    Marco Ferri

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    22/12/2019
      

    Le lacrime, il sangue.

    Confesso: le lacrime sono mie. Impossibile da trattenere durante alcuni passaggi cruciali del racconto di Bartolo, che spinge la presa di coscienza fino alla commozione per i gesti di solidarietà umana, di ribellione interiore all'orrore. Il sangue, il sangue quello è dei protagonisti di questo libro. "L'orrore, anzi l'Orrore, quello che solo Conrad ha descritto, io l'ho visto, l'ho toccato, ci ho caminato sopra, l'ho dissezionato, ho sentito il suo respiro e ho ascoltato la sua voce. Me lo sono portato a casa, ogni sera. È stato il mio compagno negli ultimi trent'anni, e io lo odio con tutto me stesso, ma talora - ogni volta che ho visto uno spiraglio di luce in mezzo a tutte quelle tenebre, quando o aiutato una giovane donna a partorire o quando ho salvato un paziente in ipotermia - l'ho anche amato." (cfr. pag.17). ma questo libro spinge più in là, verso la repulsa di ogni tentativo di ridurre la questione dell'immigrazione a problema di ordine pubblico, o di ordinaria contabilità tra accoglienza e respingimenti o, peggio, di sloganistica populista, xenofoba e sovranista. "Sono entrato in una stiva buia come la notte e calda come l'inferno, calandomi da un boccaporto senza riuscire a vedere cosa ci fosse sotto e ho poggiato i piedi su un pavimento di cadaveri ammucchiati; ho visto le paratie ancora sporche di sangue, incise dalle unghie di uomini nudi come i dannati dei dipinti, che cercavano di scappare dalla loro trappola mortale; ho tagliato dita ai corpi dei bambini annegati per il riconoscimento genetico; ho reciso cordoni ombelicali separando madri morte da figli ancora vivi. orfani disperati appena nati e già maledetti; o figli morti da madri senza più una vita." (cfr. pag. 16). Rovesciando un antico e famoso precetto del Talmud, non possiamo nasconderci che chi nega una vita, nega il mondo intero. Detto in altri termini: chi ha chiuso i porti, ha piombato i vagoni.
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  • 4 / 4 utenti hanno trovato utile questo commento
    19/04/2019
      

    Un bellissimo libro a metà tra documentario e romanzo di formazione

    Il libro ha un profumo veramente invitante, si tratta di una prima edizione uscita a settembre 2018 appartenente alla collezione Strade Blu. Dopo la copertina flessibile blu con interni arancioni ha 20 capitoli e si chiude con il ventunesimo capitolo intitolato Coincidenze, oltre a un interessante epilogo finale, più i ringraziamenti. Prima di iniziare il libro c'è una stupenda poesia di ALda Merini del 2008 intitolata Le stelle di Lampedusa tratta da Una volta sognai scritta 10 anni prima di questo libro. Anila, la protagonista di questo romanzo è una bambina nigeriana di 10 anni, il capitolo a lei dedicato è il quarto che racconta della notte di fine dicembre quando raggiunge l'isola e racconta la sua storia grazie all'intervento di un mediatore culturale. Proveniente dalla Libia e raccolta dalla capitaneria di porto di Mazara del Vallo stava cercando la madre in Europa. Nel capitolo successivo mentre l'autore è assorto nei propri pensieri chiedendosi come aiutare Anila a ritrovare la madre si ricorda di qualche anno prima dove ha incontrato un ghanese diciannovenne camminare sulle spiaggie della Guitgia che desiderava tornare in Ghana dalla madre dopo la delusione avuta per raggiungere l'Europa e dopo 25 anni di servizio al molo, questo medico che di storie di bambini e adolescenti ne ha sentite diverse si ritrova a parlare con un ennesimo bambino di 10 anni di nome Anuar nigeriano a cui pesò dover lasciare sua madre in Nigeria per scappare da Boko Haram e raggiungere l'EUropa insieme a 120 migranti. Ma la parte del capitolo che riguarda l'avventura di Favour che ha raggiunto l'Europa insieme a sua madre incinta mentre Favour era neonata ha colpito l'autore a tal punto da battersi per ottenerne l'affidamento e cercare di cambiarle il corso della vita, che invece venna affidata a una giovane coppia palermitana. DI età ancora più piccola Mustafà di cinque anni salvato e messo alle cure dell'Ospedale dei bambini di Palermo, stesso ospedale dove venne mandata Anila prima di prendere il volo dall'Isola dopo i relativi controlli della polizia. Poi il libro passa alla storia di Monique, un'assistente sociale di Marsiglia alla quale si rivolge il medico autore di questo libro per cercare un contatto con la madre di Anila. E' bilingue parla italiano e francese e dopo un contatto con l'ospedale Bartolo di Palermo è riuscita a mettere in contatto madre e figlia dopo 8 anni di distacco così Carla e Anila grazie al ricongiungimento famigliare avrebbero potuto tornare insieme ripartendo da un nuovo inizio all'aeroporto romano di Fiumicino dove avviare le prime pratiche. L'ambasciatrice francese Colonna e l'intervento del VIminale con l'aiuto dell'autore del libro facilitarono le pratiche di ricongiungimento di madre e figlia. L'ottavo capitolo Marsiglia prosegue il contatto di entrambe madre e figlia approfondendo la storia di Monique figlia di immigrati italiani in Francia che parla altre tre lingue spagnolo inglese e portoghese e oltre ad occuparsi di violenza sulle donne si occupava di soggetti ritenuti deboli e aveva conosciuto Carla, della quale viene approfondito il profilo in questo capitolo per quanto riguarda la sua permanenza in Francia ma il capitolo successivo vi racconta della sua storia dalla nascita in un paese povero tra gli stati della federazione nigeriana a pochi kilometri da Benin City e dopo la nascita di Anila che non era figlia unica ma aveva altri due fratelli perse il marito a causa di una malattia e si vide incolpata dalla famiglia del marito, accusata di stregoneria e di utilizzare il vudù una pratica fortemente utilizzata da quella che l'autore definisce mafia nigeriana. Non vi racconterò tutto il libro, sennò che gusto c'è a leggerlo, ma non è per tutti. Per leggerlo bisogna avere un animo sensibile perché potrebbe strapparvi qualche lacrima e comunque vi approfondirà le tematiche legislative tra i paesi. Se fossi un'insegnante di italiano alle elementari userei questo libro per lavori di classe.
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