Siamo nella Londra del dopoguerra e le protagoniste sono le commesse di una libreria che osserva regole molto rigide ed estremamente punitive per il personale femminile. Si tratta di romanzo storico che cura il tratto psicologico dei personaggi, presenta i fatti con un'ottima fluidità di scrittura ed è ideale se ci piacciono le storie di donne e di libri. Le protagoniste sono Vivien, Evie e Grace, molto diverse per carattere e provenienza, ma intelligenti e ben organizzate. Sono soggette alle cinquantuno inviolabili regole imposte dal direttore Dutton e soprattutto sono messe all'angolo da una società che le relega sempre al secondo posto, nonostante il loro valore. Il contrasto tra la loro intelligenza e intraprendenza e i favori che, indiscutibilmente, sono riservati agli uomini (fuori o dentro la libreria, non importa) ci colpisce in vari episodi del libro e ci rende partecipi di un sentimento di ingiustizia costante. L'autrice ci obbliga a vedere le tante difficoltà di essere donna sul finire degli anni ’40, relegate in ogni campo ad essere sempre sottomesse e subalterne. Molto ben delineati anche i personaggi maschili, decisamente più fragili di quanto appaiano nel mondo protetto della 'loro' libreria. Una lettura molto illuminante, che consiglio.