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Le perfezioni provvisorie

Carofiglio, Gianrico

narrativa Sellerio <casa editrice> 2010

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Le giornate di Guido Guerrieri trascorrono in equilibrio instabile fra il lavoro di avvocato -un nuovo studio, nuovi collaboratori e carriera di successo- e la solitudine delle sue ore private. Antidoti a questa malinconia sono il consueto senso dell'umorismo, la musica, i libri, le surreali conversazioni con il sacco da boxe nel soggiorno di casa. [...]
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  • 16/02/2025
      

    Dissonanze

    La verità trova la via per manifestarsi anche attraverso le sensazioni. C'è qualcosa che manca nel quadro apparentemente perfetto di atteggiamenti e trame che Guerrieri trova davanti a sé nel tentativo di risolvere il mistero della scomparsa di Manuela. Lettura piacevole con finale prevedibile, ma non è sull'effetto sorpresa che punta l'autore, bensì sulle dinamiche interiori del protagonista.
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  • 5 / 5 utenti hanno trovato utile questo commento

    Daniela Bertoglio

    19/11/2022
      

    Quello che manca, o Guerrieri e la ragazza scomparsa

    Guido Guerrieri ha cambiato studio, ha un nuovo segretario, due praticanti, ma nessun nuovo amore in vista, salvo forse Nadia, una sua ex cliente, nonché ex prostituta. Viene però apertamente corteggiato da una ragazza, Caterina, che cerca in ogni modo di infilarsi nelle indagini che viene invitato a condurre sulla scomparsa di una sua amica, che studiava a Roma alla Luiss, sparita nel nulla dopo un fine settimana passato con dei conoscenti nei trulli della Valle d'Itria. La soluzione è triste e squallida, e anche un po' prevedibile e scontata, ma la forza del romanzo non è nella trama, nelle indagini, nella scoperta di quale fine abbia fatto Manuela, ma nei dialoghi interiori del protagonista, nelle sedute pseudo-psicanalitiche con il sacco da boxe, nello scoprire come, anche nei rapporti sentimentali, l'apparenza possa ingannare, ferocemente, e che i momenti di pace e perfezione, siano effimeri quanto apparenti.
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  • 2 / 2 utenti hanno trovato utile questo commento
    25/03/2021
      

    Questo è secondo me tra i romanzi più riusciti della serie con l'avvocato Guerrieri. La storia è convincente, lo stile efficace, i personaggi realistici e non stereotipati (tra cui alcuni minori tratteggiati magistralmente), poi c'è l'ironia, i flashback ispirati e molte riflessioni non banali. Questo libro per me ha tutti i crismi per piacere agli ammiratori di Carofiglio. Il quale, per inciso, credo sia uno dei migliori scrittori italiani in circolazione.
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  • 3 / 3 utenti hanno trovato utile questo commento
    26/04/2020
      

    Un lungo periodo di...

    ...chiusura, in parte non legittima a mio parere, delle Biblioteche Comunali, produce un effetto strano. Si cannibalizza ogni cosa che si vede. Che si ha. E se non si ha qualcuno te la presterà. Si legge, davvero, di tutto. E questo provoca, inevitabilmente, il sollievo di tornare su pagine che si conoscono come calde, conosciute. Sempre interessanti. E anche questo libro lo è. Dico subito che la storia non mi ha entusiasmato. L'avvocato Guerrieri dovrebbe prendersi un bel sabbatico. Ma Carofiglio si legge sempre e comunque mooolto volentieri. Belle le sue affermazioni, alcune retrospettive. Bello il personaggio di Nadia. E di Pino ovviamente. Belle certe sue osservazioni che sembrano banali ma non lo sono mai. Perché fermano dentro un qualcosa che è sempre dentro di noi ma che non sappiamo leggere. Quindi leggerlo sulle pagine di un libro è importante.
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  • 2 / 2 utenti hanno trovato utile questo commento
    22/03/2020   

    una lettura piacevole

    Non è il miglior Carofiglio ma sempre un romanzo piacevole, nonostante tante digressioni che a volte sembrano fini a se stesse ma che comunque arricchiscono piacevolmente la narrazione. Le più belle sono quelle che ritraggono, sotto forma di flash back , immagini, odori, sapori dell'infanzia dell'autore, in modo intimo e sincero. Pagine di autentica poesia.
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