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L'assassinio di Roger Ackroyd

Christie, Agatha

Arnoldo Mondadori <casa editrice> 2007

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King's Abbot è un tipico paesino della campagna inglese dove non succede mai nulla di speciale. Un giorno però qualcosa accade: l'uomo più ricco del paese, Roger Ackroyd, viene inspiegabilmente assassinato proprio quando stava per leggere una lettera che avrebbe fatto luce su un misterioso suicidio. [...]
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  • 1 / 1 utenti hanno trovato utile questo commento

    Dario Snaidero

    24/04/2021   

    Logica e passioni di un omicidio

    Ancora oggi il “giallo” è relegato nella letteratura di genere. Genere apprezzabile ma che non può competere con la Letteratura con la “L” maiuscola. In realtà non è così o non lo è per questo libro. King’ Abbot, dove tutto accade, è un delizioso paesino della Inghilterra Meridionale con le sue case, piccole, ville importanti ma non pretenziose, la chiesa medievale e il cui passatempo intellettuale è il pettegolezzo. Eppure in questo paesino la signora Ferrars ha forse ucciso il marito, per poi suicidarsi con il Veronal, e Roger Ackroyd viene assassinato con un pugnale. Il dottor James Sheppard, medico del paese, come un pastore conduce il lettore nelle stradine del paese e gli fa conoscere i protagonisti del romanzo. La loro psicologia, le passioni segrete e i desideri inconfessabili. Il lettore deve riconoscere, quasi sconcertato, che quelle persone, che via via incontra, sono ciniche e cattive. Non si fanno scrupolo di accusare innocenti e di perpetrare omicidi con efferata premeditazione. Il dottore ci fa pure conoscere un piccolo parrucchiere, dalla testa a uovo, baffi imponenti e capelli di un nero sospetto: Hercule Poirot, che con un certo sussiego affermerà di essere un famoso detective e scoprirà, come è ovvio, l’assassino. A me è piaciuta la figura del dottor Sheppard, ottimo scrittore tra le altre cose, perché ne è il vero protagonista. Gli ho subito perdonato la piccola vanità nel voler scrivere in prima persona i fatti narrati, così come l’ingenua presunzione a voler competere con Poirot nel rintracciare l’assassino. Anche io come lui mi sono sentito sfidato a trovare il colpevole e, come lui, ho commesso l’errore nel sottovalutare le cellule grigie del detective. D’altra parte solo il dottor Sheppard era in grado di raccontare questa storia e di scriverne un romanzo. È pur vero, tuttavia, che se Hercule Poirot non fosse venuto a King’s Abbot a coltivare zucche, la storia avrebbe avuto un altro finale. O non sarebbe stata scritta.
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  • 3 / 3 utenti hanno trovato utile questo commento
    15/04/2021
      

    Un particolare romanzo con un narratore in prima persona che osserva in modo distaccato l'agire di HP mentre, senza affanno, dipana la matassa. Come al suo solito AC pone attenzione nei dettagli, negli oggetti appoggiati casualmente e nelle poltrone senza mai darci troppo peso, costringendo continuamente il lettore a tornare indietro finché tutto non sarà al suo posto. ✉️ Viene considerato uno dei migliori, anche se non fra i più conosciuti, per la scelta narrativa, per la capacità di raccontarci la campagna inglese nella sua forma umana e di pettegolezzo, per la costruzione del delitto e il suo svelamento. Senza farvi spoiler io invece mi sono trovata poco coinvolta, con un fastidio per HP di cui vedevo ancora la figura sbozzata (dopo l'esordio in grande stile nel primo romanzo) e un certo gusto nell'esagerazione.
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  • 3 / 3 utenti hanno trovato utile questo commento
    24/07/2014   

    zia Agatha!

    Davvero strepitoso questo episodio, dal finale inaspettato che si rivela con un colpo di scena magistrale!!! La scrittura è fluida, la narrazione non si inceppa mai e tiene alta la curiosità del lettore, e poi magnifici sono i dialoghi tra il dott. Sheffard e la sorella Caroline, di un umorismo tutto british.
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