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L'Arminuta

Di Pietrantonio, Donatella

Giulio Einaudi editore 2017

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«Ero l'Arminuta, la ritornata. Parlavo un'altra lingua e non sapevo piú a chi appartenere. La parola mamma si era annidata nella mia gola come un rospo. Oggi davvero ignoro che luogo sia una madre. Mi manca come può mancare la salute, un riparo, una certezza». – Ma la tua mamma qual è? – mi ha domandato scoraggiata. – Ne ho due. Una è tua madre. [...]
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  • 2 / 4 utenti hanno trovato utile questo commento
    12/09/2023
      

    intrigante

    una storia di crescita, riscatto, ribellione adolescenziale...e come non essere dalla parte della protagonista, che ha una famiglia che prende alle due spalle decisioni epocali?
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  • 2 / 3 utenti hanno trovato utile questo commento
    26/02/2023   

    L'Arminuta di Donatella Di Pietroantonio Io penso che per riconoscersi sia necessario specchiarsi negli occhi di qualcuno. È un'esperienza che facciamo sin da piccolissimi, già nei primi momenti di vita. Rivederci negli occhi di chi ci ama ci aiuta a costruire la nostra identità in maniera equilibrata. Questo processo di costruzione dell'identita' continua per tutta la vita. Specchiandoci negli occhi dei nostri genitori, scopriamo la nostra identità, noi stessi. Qui al centro di questa storia c'è proprio la maternità. L'Arminuta è la storia di una ragazzina cresciuta da una donna che non è sua madre. Lei naturalmente è ignara di tutto. All'improvviso non le vengono spiegati i motivi, ma viene restituita alla sua famiglia naturale. Il senso di solitudine e di abbandono che sperimenta è molto forte. Le manca la donna che per lei è stata sua madre, le loro abitudini, la loro casa. Le manca l'uomo che credeva suo padre. Viene portata davanti alla casa dei suoi familiari, ma con essi sente di non avere nulla in comune. Tutto in quella casa le sembra estraneo. Lei è per tutti l'Arminuta, ovvero quella che è ritornata. Sarà estranea rispetto al loro modo di parlare, di pensare e di comportarsi. Sarà importante per lei trovare un suo posto in questa famiglia e una posizione rispetto alle sue "mamme". È scritto in prima persona e il lettore assiste alla confessione di questa ragazzina in modo diretto ma anche arguto, come sanno fare solo i ragazzi. È un libro per pensare sulla genitorialita' , ma anche sulla fratellanza; infatti mi è piaciuto molto anche il rapporto tra le due sorelle , complici e amiche ,pur nella loro diversità. È un libro che si legge d'un fiato. Lo consiglio Borgo Sud Il sequel de "l'Arminuta " approfondisce la storia dei personaggi e vede le due sorelle ormai donne. Bello, ma ho preferito il primo libro. Simona Stefanelli
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  • 4 / 5 utenti hanno trovato utile questo commento

    Claudia Trignano

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    02/02/2022   

    un libro sul dolore dell'abbandono e l'egoismo degli adulti

    Ambientato nelle campagne abruzzesi degli anni 70 riesce a ricreare benissimo l'atmosfera di povertà ed egoismo che circonda la ragazza, che si trova a passare da una vita agiata con corsi di nuoto e danza, a dormire con fratelli e sorella in un unica stanza. Lo consiglio
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  • 8 / 13 utenti hanno trovato utile questo commento
    17/08/2021
      

    Bellissima storia....

    ....che prevede una continuazione, è infatti già uscita la seconda parte del libro. L'Arminuta è la storia di una bambina che scopre di essere cresciuta con i dei cugini dei suoi genitori biologici e da bambina è costretta a fare ritorno alla famiglia di origine, povera, senza cultura. Una bella storia italiana ambientata in Abruzzo. Unico neo, una scrittura a volte poco scorrevole ma la storia ti ripaga di tutto. Davvero un libro che non si dimentica.
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  • 5 / 15 utenti hanno trovato utile questo commento

    Andrea Mariggio'

    23/03/2021
      

    Un'arminuta del Sud

    un racconto a colori, pieno di odori, profumi e ricordi. sembra di vivere qualche giornata nel mare bello delle Puglie durante l'estate o tra vicoli in Sicilia. forse è un'arminuta del Sud
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  • 15 / 16 utenti hanno trovato utile questo commento
    09/03/2021
      

    Una storia che suscita sentimenti antichi

    Si può essere restituiti come un vuoto a rendere, come un capo difettoso, come se "l'acquisto" fatto a soli pochi mesi dalla nascita fosse stato sbagliato? La risposta affermativa a questa domanda è la narrazione in prima persona, fatta di ricordi infedeli e frammentari, della "restituita", la ritornata. Quella dell'arminuta è la storia di chi é orfana, nonostante abbia una madre naturale ed una madre adottiva, privata di un'identità e quindi nomade, alla ricerca di quelle radici recise alla nascita, alla ricerca di una giustificazione e di una riconciliazione con il passato, introvabile, forse impossibile. La protagonista indiscussa di questo racconto è la famiglia che porta con se le radici e l'abbandono, l'appartenenza e l'esclusione, i legami e l'estraneità, la tenerezza ed il dolore, l'accoglienza ed il rifiuto, la sicurezza ed il vuoto. Leggere l'arminuta vuol dire fare un percorso a ritroso, tornare a quel legame di sangue con chi ci ha dato la vita, a quel luogo di incontro o di assenza tra madre e figli in cui avviene l'imprinting determinando ciò che siamo o non siamo in questa vita.
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  • 3 / 12 utenti hanno trovato utile questo commento

    Bruno Umana

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    09/03/2021
      

    *Una vera sorpresa*

    Bellissimo libro, che nella sua storia racconta l'adolescenza di una ragazzina, prima fortunata e poi improvvisamente tutto cambia e la sua vita diventa un inferno, tenta in tutti i modi di capire perché di tanto destino avverso.
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  • 11 / 15 utenti hanno trovato utile questo commento
    02/01/2021
      

    La città

    Cosa succede quando quello che credevi ad un tratto non esiste più? L’arminuta è un racconto familiare, le prime pagine servono a consentire una più agile lettura delle pagine seguenti, la scrittura e i tempi ricordano molto Elsa Morante ed Elena Ferrante passando senza sosta tra le virgole maliziose e i punti e virgola dei rapporti con madri e sorella. La cosa buffa è che non si nominano esplicitamente luoghi e feste facilmente riconoscibili per chi conosce Pescara, ma forse è un bene, sarebbe potuto essere uno spot alternativo per l’Agenzia Turistica Pescarese, meglio aver soprasseduto. Nel complesso è un libro piacevole, anche se con un finale a cui manca la parola fine.
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  • 16 / 16 utenti hanno trovato utile questo commento

    Morena Terraschi

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    10/10/2019
      

    Una ragazzina scopre improvvisamente di non essere la vera figlia di quelli che considera i suoi genitori, ma una nipote, figlia di un cugino, Costretta a ritornare alla sua famiglia d'origine arrivata lì è un pesce fuor d'acqua, un corpo estraneo che tenta da una lato di integrarsi e dall'altro di scappare. E' la Ritornata appunto, l'Arminuta in dialetto, che racconta in prima persona la sua condizione di doppio esilio: il primo dalla famiglia naturale e il secondo dalla famiglia adottiva, se del primo non era consapevole, il secondo la colpisce come una catastrofe e sarà fatica ritrovare un equilibrio.
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  • 11 / 13 utenti hanno trovato utile questo commento
    23/07/2019
      

    Bellissimo

    A distanza di due anni dalla prima lettura, ho ascoltato l'audiolibro interpretato con passione dalla bravissima Jasmine Trinca. È stato bellissimo rivivere questo romanzo stupendo, amo la scrittura di questa scrittrice, così asciutto ma comunicativo e coinvolgente. La storia è dura ma alcuni personaggi adorabili.
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