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L'anno della lepre

Paasilinna, Arto

narrativa Iperborea <casa editrice> 1994

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Il libro narra le stravaganti e spesso esilaranti peripezie del giornalista di Helsinki Vatanen che, dopo avere investito una lepre, la cerca, la cura e decide di sparire con lei nei boschi della Finlandia. Si trasforma così in un vagabondo che parte all'avventura, senza fretta e senza meta, sempre accompagnato dalla sua lepre come irrinunciabile talismano.
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  • 1 / 1 utenti hanno trovato utile questo commento
    10/10/2023
      

    libertà

    Come non amare Vatanen e la sua lepre? La sua rocambolesca fuga dalla sua vecchia e grigia vita, fa venir voglia al lettore sensibile al richiamo della foresta di seguire le sue gesta. Un puro, un folle, un ostinato visionario…un adorabile essere umano. Buona lettura!
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  • 3 / 3 utenti hanno trovato utile questo commento
    24/04/2022
      

    Con la sua scrittura agile e concisa Paasilinna ci fa vivere le vicende spesso comiche e paradossali del giornalista Kaarlo Vatanen alle prese con una lepre accidentalmente ferita per strada. Ma al di là delle situazioni surreali da lui descritte vi è in questo libro un’acuta e spietata critica al mondo dell’ informazione e della società finlandese nel suo complesso. Si ride ma ci si rode il fegato di fronte ai soprusi che il nostro eroe deve subire. Infine è di drammatica attualità il difficile e sofferto rapporto che la Finlandia pativa con l’Unione Sovietica nei decenni passati e che patisce con la Russia in queste settimane della primavera 2022. Un’opera apparentemente leggera che invece ci suggerisce molti spunti di riflessione.
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  • 1 / 1 utenti hanno trovato utile questo commento
    25/11/2021
      

    Un umoristico inno alla libertà

    Un giornalista di Helsinki deluso dalla vita e che non ha realizzato i suoi sogni, insegue nel bosco una lepre investita dal suo fotografo con il quale viaggiava per lavoro. E da qui inizia una nuova vita totalmente "on the road" immerso nella natura. Infatti la lepre è una scusa per abbandonare lavoro e moglie, ormai odiati entrambi. Una narrazione del paradosso, con sfondo il verde, il grigio, il bianco e l'azzurro del Paese. La prefazione di Carbone è pregevole ed attira e stimola alla lettura del romanzo, che però poi non mantiene a mio avviso la promessa fatta. Ci offre uno spaccato della cultura calvinista e delle regole, alla quale si contrappone la sregolatezza delle ubriacature del fine settimana. E l'autore si esprime contro l'establisment finlandese, quasi declinazione dell'apparato sovietico. Libro molto singolare, soprattutto tenendo conto che nel 1975 ancora non si parlava molto di ambiente e natura, che però sono al centro della scena in Finlandia. Quasi un fantasy, un libro per ragazzi fino ad un certo punto, poi troppo grottesco. Quindi strambo, piacevole , ma solo per un po'. L'idea è buona, ma forse eccessiva. Va bene leggerlo per conoscere un importante autore scandinavo nell'ambiente dominante : la natura.
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  • 3 / 3 utenti hanno trovato utile questo commento

    Morena Terraschi

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    24/11/2021
      

    Quando Vatanen scende dalla macchina per soccorrere la lepre appena investita dal suo collega, probabilmente non pensa di abbandonare tutto e tutti* per un lungo viaggio lungo la Finlandia ma è proprio così che andarà. La lepre diventa l'occasione per allontanarsi da una vita che odia e costruirne una nuova: eccentrica, marginale, surreale ma anche autentica e profonda. Vatanen è un fatalista che però non subisce passivamente il mondo che lo circonda, anzi. Intraprende la sua fuga senza voltarsi indietro e senza perdere tempo in autoanalisi o elucubrazioni, un libro asciutto ma molto divertente.
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  • 1 / 2 utenti hanno trovato utile questo commento
    26/02/2021
      

    Interessante (in un certo senso)

    Interessante esperimento di nuovo genere umoristico-ecologico. Si legge veloce e si dimentica presto senza rimpianti. Adatto a chi apprezza il divertimento da "commedia dei disastri".
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