L'agente segreto è un libro estremamente ambizioso. Aspira ad essere essere un'analisi critica della società britannica ma anche un romanzo psicologico. Mi pare che non raggiunga alcuno di questi obiettivi. Sul piano politico non riesce a esprimere posizioni chiare e i personaggi appaiono allo stesso tempo stereotipati e poco credibili. La prosa è complessa ed ampollosa, piena di metafore che spiazzano senza dare profondità. Si riprende nel finale quando l'azione diventa frenetica e Conrad recupera lo stile asciutto dei suoi grandi romanzi di mare, riuscendo (finalmente) a coinvolgere ed emozionare. Francamente mi sembra un po' poco.