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La tempesta

Shakespeare, William

Letteratura per ragazzi Lapis <casa editrice> 2006

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Questa è la storia di un potente mago, Prospero, e della sua bellissima figlia, l'ammirevole Miranda, confinati per anni su di un'isola sperduta insieme a due strani servitori, Ariel, leggiadro e vivace spiritello dell'aria, e Calibano, creatura terrestre deforme e greve; fino al giorno in cui una spaventosa tempesta farà naufragare un veliero sulla spiaggia, cambiando per sempre il destino dei protagonisti... Il libro è una riscrittura in prosa per i bambini de "La Tempesta" di William Shakespeare, di cui è attento a conservare il tessuto di immagini e la musicalità del linguaggio. Età di lettura: da 9 anni.
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  • 3 / 3 utenti hanno trovato utile questo commento

    Marco Ferri

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    25/10/2020
      

    Non sempre semplificare impoverisce.

    "Se con la vostra arte, amatissimo padre, avete sollevato quest'urlo dalle onde selvagge, ora calmatele. Sembra che l'aria voglia rovesciare fetida pece, ma che il mare, alzandosi fino al volto del cielo, ne attenui il fuoco.» (Miranda, Atto I. Scena II) Questa commedia di Shakespeare ha una fascinazione resa godibile dalle illustrazioni di Desideria Guicciardini, ma assegna agli adulti che leggeranno i testi ai figli o ai nipoti o agli alunni il compito di spiegare il significato. Perché scatenare una tempesta che costringa la nave a rifugiarsi nell'isola di modo che il disegno politico si realizzi? Cosa può prendere il posto della rabbia, del rancore e della vendetta se non spingere gli eventi e gli uomini che di questi eventi sono i protagonisti verso una prospettiva positiva? Non sono concetti difficili da raccontare ai più piccoli, ma bisogna volerlo fare con pazienza. La critica dice che "La tempesta" è un omaggio alla temperanza. Mi pare che sia un concetto di cui dovremmo fare uso più spesso. Perché insegna il rispetto dei tempi e dei modi. . Alba Meo, che ha curato l'adattamento, riesce a inserire versi di speranza, quando, in conclusione, afferma: "Anche Calibano era libero e felice. Con salti e capriole scese giù dal promontorio dell'isola e cominciò a rincorrere le onde del mare. "Reti non dovrà intrecciare, né legna trasportare quando lui me lo comanda. Non più piatti da lavare né padelle da raschiare. Cali Cali Calibano un padrone più non ha! Allegria e libertà!"
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