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1 / 1 utenti hanno trovato utile questo commento24/08/2020
Leggo spesso i libri di ...
..Rampini. E, leggendo questo, mi sorge subito una domanda: ma li scrive in inglese e vengono poi tradotti o usa l'italiano ? Detto questo il commento. Un libro possente. Molto più di altri. Coinciso e documentato come sempre. La Cina. Questa sconosciuta. Ma non solo. Il concetto di Libertà e, connesso, quello di Democrazia. Siamo certo che da noi, mondo occidentale, ci sia Libertà ? Cos'è la Libertà ? Fare quello che si vuole oppure avere ogni cosa per vivere bene ? Lavoro, Trasporti, Istruzione, Sanità.... Bel dilemma. Solo la Storia ce lo dirà. Ma, ricordiamo sempre, ad Atene (patria dellaLibertà da sempre) non votavano tutti, Ma soltanto alcune categorie. L'Oligarchia. E allora ? Noi abbiamo la possibilità di scegliere. Quindi.... Quindi cosa ? Chi votiamo ? Il più bravo ? Oppure quello con la faccia giovane che parla e dice strafalcioni come me ? Oppure, come capita sempre più spesso, votiamo contro ? Bella riflessione. Libro interessante. Da leggere. Ma anche da commentare. Possibimente in diretta.Hai trovato utile questo commento?SI NO | Segnala come inappropriato -
3 / 3 utenti hanno trovato utile questo commento03/02/2020
Una voce chiara nel deserto delle idee
Ancora una volta Rampini si incarica di offrirci una «guida» agile ed esauriente per orientarci negli sviluppi, prevedibili e non troppo lontani, della storia moderna. E anche questa volta ritengo utile non tanto fare i complimenti (impliciti e dovuti) all’autore o fornire i miei commenti, quanto descrivere il contenuto del libro, elencando i capitoli che ne formano il corpus con l’aggiunta di una breve (e quindi sin troppo scarna) descrizione degli argomenti. Capitolo 1) “La nuova guerra fredda è già iniziata”: un excursus tanto sintetico quanto efficace del trapasso dalla «pax britannica» alla «pax americana», sino alle attuali mire espansionistiche, a livello sia economico sia storico-sociale, della Cina di Xi Jinping. Capitolo 2) “La meritocrazia batte la democrazia?”: viene esposto il diverso metodo di gestione del potere in Cina, legato solo ai risultati ma negando ogni forma di libera circolazione ed espressione sociale; con dei possibili «conti da saldare» col futuro che emergono in altri capitoli. 3) “La guerra per la supremazia tecnologica”: è un capitolo che ben si spiega da solo e che non dobbiamo pensare di conoscere solo per aver letto o sentito durante i TG i tanti discorsi (le tante obiezioni) sui rischi connessi alla tecnologia 5G e le ritorsioni contro il colosso Hauwei; c’è molto di più, in realtà. 4) “Le nuove Vie Per La Seta”: una esposizione esauriente senza neppure un tecnicismo. Il posto giusto per comprendere la portata internazionale di questo “piano Marshall con gli steroidi”, le conseguenze verso i Paesi in via di sviluppo e la virata verso quelli maggiormente evoluti, tra cui l’Italia. Proprio all’approfondimento di questi aspetti sono dedicati i due interessantissimi capitoli successivi: “Fabbrica africana, ritirata occidentale” (Capitolo 5) e “L’Italia al bivio” (Capitolo 6). Per arrivare a quello che è (secondo me) il cuore del libro: il capitolo 7) “Finanza, miti e leggende”. Tre sole anticipazioni: a) il mito (falso) che la Cina sia il primo creditore degli USA e che questi ultimi sarebbero messi in difficoltà da possibili ritorsioni cinesi (che porterebbero piuttosto al loro suicidio economico); b) il mito (falso) che Trump sia il Presidente storicamente più inviso ai leader cinesi; c) come la «finanza» reagì nei mesi successivi alla grande crisi del 2008: “Incredibile ma vero: proprio mentre è la finanza tossica di Wall Street la causa scatenante della crisi sistemica, è lì a Wall Street che i risparmi di tutto il mondo affluiscono in cerca di salvezza”. Capitolo 8) “Hong Kong, frammento di Occidente alla deriva”. Non poteva mancare uno sguardo alla realtà di Hong Kong (ma anche Macao e Taiwan), soprattutto alla luce degli avvenimenti più recenti; con un excursus ventennale sulle ripetute crisi rilette alla luce dei quaderni di lavoro dell’autore. L’ultimo capitolo è dedicato alle conclusioni e inizia così: “Un pezzo delle nostre classi dirigenti è rimasto fermo ad un’idea antiquata della Cina”. E nel dire «nostra» punta il dito contro tutto l’Occidente, non solo (e non tanto) verso l’Italia. A seguire, un excursus sulla figura di Xi Jinping, per poi chiudere con quello che sembra un ammonimento: “ Per molti americani, per molti europei, il nemico da abbattere è dentro il proprio paese, è il leader della fazione avversa, o chi lo ha votato. La seconda guerra fredda, come tante guerre del passato, sarà decisa dal «fronte interno»”.Hai trovato utile questo commento?SI NO | Segnala come inappropriato -
1 / 1 utenti hanno trovato utile questo commento10/01/2020E' il primo libro di Rampini che leggo. Rampini scrive molto bene, è chiaro, coinciso, non si perde in giri di parole. L'argomento è interessante, la Cina sta avanzando e secondo me è il caso di studiare bene l'argomento perché ci interesserà da vicino.Hai trovato utile questo commento?
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