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La lettura, il corpo, la voce : fondamenti linguistici e neurali della lettura ad alta voce

Sessa, Paolo <1950- >

Fioriti 2018

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Attraverso una disamina approfondita degli esperimenti e delle scoperte delle moderne neuroscienze cognitive e una lettura originale dei testi più rilevanti della letteratura europea, l’autore risponde sostanzialmente a due serie di domande: Cosa c’è in un testo? E soprattutto cosa c’è che ci riguarda come lettori? Quali sono le tracce di oralità che l’autore ha inteso preservare nel testo per veicolare le sue emozioni? Come interferisce la sostanza dell’espressione (il materiale verbale) sul significato di un testo? Quali sono le strategie proprie dell’atto performativo attraverso le quali le tracce di oralità possono riemergere dalla scrittura? Cosa possono e devono fare la voce e il corpo del lettore per vivificare il testo scritto e riscoprire la voce e la tensione che gli hanno dato vita? Con la lettura di questo saggio gli studenti universitari di lingue e letterature, ma anche di psicologia, hanno l’opportunità di approfondire la relazione fra voce e gesti nei i testi della letteratura europea e nella normale pratica comunicativa. I docenti, di trovare nuovi stimoli e punti di vista dai quali guardare i testi letterari e scoprire l’importanza strategica della loro voce nella lettura in classe. Gli studiosi di linguistica hanno l’opportunità di accostarsi alle nuove prospettive offe-te alla scienza del linguaggio dalle neuroscienze. Gli studenti delle Accademie di arte drammatica, di scoprire i meccanismi attraverso i quali la voce e i gesti “significano”, e rafforzare così le loro competenze.
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  • 23/02/2021
      

    Leggere vuol dire far parlare

    La lettura è il momento in cui si ricostruisce la relazione tra scrittura e linguaggio, maggiormente se fatta ad alta voce e, ulteriormente, davanti a un uditorio. In questo secondo caso, il testo "passa" nella voce e nei gesti del lettore attraverso un cerchio empatico che ricomprende scrittore e ascoltatore. L'autore Paolo Sessa afferma che la lettura a voce alta non è teatro, ma riscrittura. Occorre, quindi, avere il tempo di una pre-lettura del testo narrativo e, ancor più, poetico. Sono analizzati sotto il profilo di sintassi, ritmo, intonazione, registro e timbro tanti versi da "La Divina Commedia", come di poesie di Leopardi, Manzoni, Pascoli, Ungaretti. Vengono esaminati molti brani da "I promessi sposi", altri da "Moby Dick", "I Malavoglia", "Se una notte di inverno un viaggiatore". Quanto alla saggistica di riferimento, è centrale l'apporto della filosofia (Nietzsche e Gadamer) e degli studi delle neuroscienze (ruolo dei neuroni specchio). Poiché "l'empatia implica processi affettivi e cognitivi (pag. 55), Paolo Sessa conclude: "Le tracce delle emozioni dello scrittore sono lì, nelle lettere e fra le lettere, sopra e sotto il testo, in attesa che una voce le riporti in vita" (explicit, pag. 223). Saggio molto interessante.
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