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1 / 1 utenti hanno trovato utile questo commento06/12/2019
Verso il decennale di un libro profetico
Il libro è stato pubblicato circa dieci anni fa. L'autore, Pier Luigi Celli, era all'epoca direttore della LUISS. Da quella posizione, contrariamente a un certo andazzo diffuso, Celli misurava con preoccupazione le enormi difficoltà dei suoi laureati ad entrare nel mondo del lavoro. Il libro è un invito alla responsabilità nei confronti delle nuove generazioni. Si apre con una drammatica lettera, pubblicata da Celli su un quotidiano a tiratura nazionale, in cui un padre suggerisce al figlio di lasciare l'Italia. In seguito alle reazioni piccate di politici e giornalisti a quella brillante provocazione, Celli decise di chiarire la sua posizione critica in questo bel libro: teso, maturo, autorevole, documentato. Stamattina è uscito il rapporto Censis, in cui, tra le varie e tristi analisi sulla condizione del paese, c'è anche la notizia che il numero di giovani che hanno lasciato il paese negli ultimi dieci anni ammonta a ben 400.000 persone. Celli, ovviamente, non sarà contento di essere stato profeta in patria. In ogni caso, si avesse un po' di memoria storica, non si incontrerebbe difficoltà a riconoscere in Pierl Luigi Celli una persona onesta e lungimirante. Il libro è una diagnosi spietata degli abusi, del furto di futuro perpetrato ai danni dei giovani, spesso, purtroppo, nel nome della Repubblica italiana. Da leggere, dicevo, con capacità retrospettive, come un importante monito caduto nel nulla. E da meditare a lungo, prima di affidare le proprie speranze di futuro al primo politico forcaiolo, fanfarone e privo di spessore intellettuale, che se ne va in giro per l'Italia raccontando che il principale problema del paese sono le ONG che tutelano i migranti e i rifugiati.Hai trovato utile questo commento?SI NO | Segnala come inappropriato