Nell'ambito della collana a "Futura memoria" delle edizioni "Non dimenticare dell'Anei" di Brescia, vengono pubblicati a cura di Lino Monchieri gli articoli più significativi del testo della Convenzione internazionale di Ginevra, firmata il 29 luglio 1929, sul trattamento dei prigionieri di guerra, ponendoli a confronto con le reali condizioni dei prigionieri italiani nei lager tedeschi. Dopo l'armistizio dell'8 settembre, come è noto, la Wehrmacht occupò la penisola catturando, disarmando e deportando oltre seicentomila soldati e ufficiali italiani. Traditi dal re, dal Governo, e dai vertici militari, i soldati caduti prigionieri dovettero subire ogni sorta di angherie e ritorsioni da parte dei tedeschi. Questi, infatti, non tennero affatto conto della "Convenzione di Ginevra" soprattutto in relazione al trattamento dei prigionieri italiani per i quali fu coniata la specifica definizione di IMI (Internati Militari Italiani), sulla base degli accordi stipulati tra la Repubblica Sociale di Salò e il governo tedesco. (A5)