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6 / 6 utenti hanno trovato utile questo commento09/12/2022Romanzo? Cronaca? Relazione? Indagine? Forse tutto questo o forse nulla di tutto ciò. Si basa su un fatto reale di cronaca nera, ovvero l’omicidio di Luca Varani avvenuto nel Marzo 2016 a opera delle numerose e crudeli sevizie perpetrate da Manuel Foffo e Marco Prato, due giovani di buona famiglia. Non mi soffermo sull’episodio in quanto noto alle cronache e facilmente rintracciabile in rete. L’autore inizia a occuparsi del caso su incarico del quotidiano “La Repubblica”. Si lascia coinvolgere profondamente e segue l’indagine dall’inizio sino all’ultimo atto della vicenda. Entra nei dettagli della storia di ogni singolo individuo coinvolto, sviscera ogni aspetto, con una descrizione accurata che nulla lascia all’immaginazione. Scende negli aspetti più abietti che circolano non solo nella storia stessa, ma anche a quanto sta a latere di essa, radicata in una città (Roma) che è tanto invivibile quanto attrattiva, corrotta all’inverosimile ma ammaliante da desiderare sempre di tornarci. La città dei paradossi, al tempo senza un sindaco ma con due Papi. Ecco, nessun aspetto viene trascurato da Lagioia, la cronaca procede a ritmi incalzanti da “thriller”, riportando anche i dettagli più violenti, più osceni ed efferati. A mio parere, senza mai scadere nella morbosità, ma dovuti dalla necessità di mostrare quale scenario faceva da contorno a tanta violenza “gratuita”, immotivata, inspiegabile e umanamente incomprensibile, scaturita in comportamenti fuori controllo, fuori ogni ragionevole logica, risultata in tanta efferata violenza. A latere del fatto di cronaca principale, l’autore inserisce una storia che vede protagonista un “turista” olandese, di cui non andrò nei dettagli per evitare spoiler. E’ una discesa agli inferi, senza ritorno, in un buco nero, una notte profonda, che mette in risalto una domanda che si fa l’autore e che mi ha personalmente colpita, mettendo a nudo tutta la nostra fragilità, di cui ritengo nessuno possa dirsi immune: “Tutti temiamo di vestire i panni della vittima. Viviamo nell’incubo di venire derubati, ingannati, aggrediti, calpestati. Preghiamo di non incontrare sulla nostra strada un assassino. Ma quale ostacolo emotivo dobbiamo superare per immaginare di poter essere noi, un giorno, a vestire i panni del carnefice?”Hai trovato utile questo commento?
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12 / 12 utenti hanno trovato utile questo commento21/07/2022
QUANDO IL GIALLO DIVENTA REALTA’
Se non si conoscesse la storia pazzesca del delitto del Collatino per essere stata a lungo oggetto dei media, sembrerebbe di iniziare a leggere un romanzo Giallo a metà tra Noir e Thriller, in cui l’autore cerca di creare un diversivo nell’impianto di base (delitto-indagine-scoperta dell’assassino). La trovata sarebbe da individuarsi nel fatto che gli autori dell’omicidio di Luca Varani, barbaramente ucciso in un appartamento della periferia romana nel marzo del 2016, non hanno un movente. Peccato però che non stiamo parlando di finzione. Ciò che Nicola Lagioia racconta nel suo libro, è tutto vero. Nonostante questa consapevolezza, proseguendo nella lettura si è portati a sperare che, prima o poi ci sarà un colpo di scena per cui i responsabili sono altri e soprattutto, recuperando quella sorta di sicurezza che infonde il classico giallo standard, hanno un chiaro movente. E invece, ancora una volta, non è così. La realtà benché inverosimile e assurda, ci consegna alla certezza definitiva di vivere in un mondo dove può accadere anche questo. Proseguendo in questa altalena di stati d’animo, tra la speranza che l’epilogo sia un altro e l’impietosa concretezza che emerge dai fatti, si ha infine l’amara sensazione che quanto narrato nel libro, tenda a scolorare la lettura del thriller più hard che si possa leggere in seguito. Per cui mai come in questo caso, vorremmo dar torto a Pirandello secondo cui la realtà supera di gran lunga l’immaginazione. Ma proprio perché di realtà si tratta, sono d’accordo con chi sostiene che “La città dei vivi” è un libro che va letto, specie per le molte riflessioni dell’autore. Tra tutte, quella relativa al senso di colpa “… non appena le scienze … avrebbero ricondotto ogni nostro gesto a una determinata serie di reazioni chimiche e impulsi elettrici, il concetto di colpa si sarebbe dissolto insieme a quello di scelta, e noi saremmo stati, nella libertà della colpa, imprigionati per sempre.”Hai trovato utile questo commento?SI NO | Segnala come inappropriato -
9 / 9 utenti hanno trovato utile questo commento02/06/2022
DEGRADAZIONE
Un romanzo bellissimo, amaro e crudo, che, oltre all'orribile e inspiegabile fatto di cronaca, racconta la brutalità, la degradazione, la confusione che alberga nell'animo dei protagonisti e nella Città Eterna; anche l'autore, in questa narrazione in cui il lutto si fa coinvolgente e travalica la dimensione privata, si trova coinvolto in prima persona, avendo sfiorato nella sua giovinezza il sottile confine tra il Bene e il Male. Come scrive Lagioia: "Il male era mobile, multiforme, e soprattutto contagioso." Romanzo assolutamente consigliato.Hai trovato utile questo commento?SI NO | Segnala come inappropriato -
6 / 6 utenti hanno trovato utile questo commento28/03/2021La morte di Luca Varani, i terribili particolari della sua morte ad opera di Manuel Foffo e Marco Prato, hanno riempito per mesi le prime pagine dei giornali e i talk show in tutte le fasce orarie. Le vite dei tre e delle loro famiglie, amicizie e conoscenze è stata analizzata, indagata, millantata, manipolata anche. Un'attenzione così continua e ossessiva da aver avuto l'effetto opposto, più si conosceva dei fatti e delle vite di chi era coinvolto, meno si comprendeva come una cosa così terribile fosse potuta accadere. Sono passati 5 anni ormai, Prato si è suicidato in carcere prima del processo, Foffo è stato condannato in via definitiva all'ergastolo, i genitori di Varani sono rimasti irrimediabilmente soli. La vicenda si è quindi in qualche modo conclusa, ma continua in qualche modo a scavare, anche solo per l'impatto che ha avuto sulle persone coinvolte, per prossimità ai protagonisti o per ragioni di lavoro. Casi di questo genere fanno riflettere sulla natura del male, sulla casualità con cui ci si trova davanti a situazioni irrimediabili, ma che si sarebbero potuto facilmente evitare se... ecco Lagioia cerca di raccontare - riuscendoci - proprio questo, il confine sottile tra le stupidaggini che a volte si fanno ma da cui in qualche modo ci si salva, e le tragedie immense in cui quella stupidaggine ha causato una tragedia, ha distrutto vite tra cui anche la nostra.. Il libro elenca in maniera sobria e molto rispettosa, il contesto in cui l'omicidio di Luca nasce e si realizza. Attraverso gli atti giudiziari, i verbali, la stampa, le interviste alle persone coinvolte Lagioia ricostruisce le personalità e le vite di Varani, Foffo e Prato. Sono ovviamente tre figure in chiaroscuro, anche se Luca è certamente il più innocente e non solo per il fatto di essere la vittima. Di Foffo e Prato impressiona come i loro apparenti privilegi, non gli abbiano impedito di prendere tutte le decisioni sbagliate che potevano prendere. La dinamica che si crea tra i due, morbosa e manipolatoria, viene certamente facilitata dall'assunzione di droga e alcool ma non è l'unica spiegazione. Ad impressionare è l'assenza o comunque la presenza minima delle madri dei tre ragazzi, questa storia è una storia tutta maschile e, con l'esclusione di Marta Gioia la fidanzata di Luca, il punto di vista femminile è rarissimo. Ci sono però i padri: arrabbiato e addolorato il padre di Luca, arrogante all'inizio e poi sgomento quello di Marco, presente e combattivo quello di Manuel. Ci sono poi i tre protagonisti, la cui vita si è cristallizzata nel delitto e che da quel delitto viene interpretata e illuminata (o meglio oscurata). Lagioia poi è molto bravo a dare equilibrio al racconto attraverso altre due linee narrative minori, quella di un misterioso turista olandese e la storia personale di Lagioia, che spiega perché viene colpito così nel profondo dalla vicenda, tanto da decidere di scriverne un libro. Sullo sfondo poi abbiamo Roma, una città cupa e degradata (si era in piena crisi rifiuti al tempo), indifferente. Anche se a guardare bene le Roma raccontate sono tante: quella della periferia lontana da tutto, quella dei quartieri dormitorio, quella del centro, quella notturna della cocaina e dello sballo. Nonostante la crudezza della storia mi sento di consigliarlo.Hai trovato utile questo commento?
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8 / 9 utenti hanno trovato utile questo commento12/03/2021
Romanzo-inchiesta sul delitto Varani
Il giovane Luca Varani fu seviziato per ore prima di morire dissanguato nella casa di uno dei suoi assassini nel marzo 2016. E' del 2020 il romanzo di Nicola Lagioia che cerca il perché di questo omicidio aggravato, oltreché dalla ferocia, dalla assenza di movente. E lo cerca indagando nella personalità, nella vita e nell'ambiente di assassini e vittima, la periferia romana che fa da sfondo al delitto, la "città dei vivi" del titolo. Libro-inchiesta durissimo per i temi, potente nella scrittura.Hai trovato utile questo commento?SI NO | Segnala come inappropriato -
14 / 14 utenti hanno trovato utile questo commento06/01/2021
Una analisi spietata
Nicola Lagioia analizza con spietata accuratezza un terribile fatto di cronaca nera (un omicidio senza motivi, senza giustificazioni possibili, senza pietà) avvenuto a Roma nel marzo 2016, che non riguarda solo la vittima, i carnefici, le loro famiglie, ma tutta la città. La città dei vivi, e dei morti, e della terra di mezzo, quel substrato criminale che sta in mezzo e contagia entrambi gli altri mondi. Ma Lagioia va ancora oltre, cerca spasmodicamente di capire quanto sia facile finire nel posto sbagliato al momento sbagliato, e quanto sia facile compiere gesti irreparabili, quanto il caso o la fortuna a volte possano dare una svolta positiva o negativa a situazioni nelle quali ci siamo cacciati più o meno inconsapevolmente. Arriva anche a raccontare senza pudori episodi capitati a lui in passato, mettendosi crudelmente a nudo. Un libro feroce, ma mai morboso, che non indugia nel racconto raccapricciante, riuscendo a rimanere freddo anche nelle pagine più drammatiche. Assolutamente da leggere.Hai trovato utile questo commento?SI NO | Segnala come inappropriato