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La ballata di Adam Henry

McEwan, Ian

Giulio Einaudi editore 2014

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"Divino distacco, diabolica perspicacia": cosi si mormora negli ambienti giudiziari londinesi a proposito di Fiona Maye, giudice dell'Alta Corte britannica in servizio presso la litigiosa Sezione Famiglia. [...]
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  • 1 / 1 utenti hanno trovato utile questo commento
    16/02/2024   

    Un ragazzo, Adam, malato di una forma aggressiva di leucemia, prossimo al raggiungimento della maggiore età, è ancora sotto la tutela dei genitori che, in stretta osservanza del loro credo religioso (Testimoni di Geova), gli negano la possibilità di salvare la sua vita attraverso una trasfusione di sangue. Adam ritiene corretta la decisione dei suoi genitori. I medici chiedono un parere legale. Il giudice Fiona Maye, che lavora nella sezione Famiglia e tratta i conflitti coniugali e familiari, deve decidere il destino del ragazzo tenendo conto che è prossimo alla maggiore età e vuole capire quanto egli sia consapevole della decisione dei suoi genitori. Il giudice Fiona Maye è in crisi matrimoniale e teme di commettere un errore professionale a causa della sua emotività. La vita professionale di Fiona è controllata, pianificata; nell'ambiente giudiziario si ritiene che possieda un "divino distacco e una diabolica perspicacia". Parlare direttamente con il ragazzo in ospedale è un atto contrario allo stile di vita professionale e personale di Fiona, ma , in questo caso, è giustificato dall'urgenza di una soluzione rapidissima. La vita privata di Fiona, anche, è controllata. Il desiderio di gravidanza è rimandato di volta in volta fino ai 40 anni quando compare l'ansia di una gravidanza attempata con il rischio di una creatura affetta da autismo. Adam ha il coraggio e la determinazione della gioventù. Il giudice Fiona Maye gli dona la vita e crea nel ragazzo delle aspettative di sincerità e delle illusioni sentimentali. Ho trovato interessanti : - il tema del conflitto tra religione e legge in caso di tutela della salute e della vita; - la modalità con cui il giudice Fiona Maye gestisce il dialogo con il ragazzo per capire se effettivamente egli è consapevole della decisione presa dai suoi genitori; - le argomentazioni che Fiona Maye porta per motivare la sentenza con la quale i medici potranno effettuare la trasfusione e salvare la vita di Adam. Fiona si appella al Children Act (1989) con cui la legge inglese promuove e tutela il benessere dei minori. La forza del credo religioso non ha dato a Adam la possibilità di conoscere altre argomentazioni in merito alla sua situazione e, quindi, la possibilità di dissentire. Adam deve essere protetto dalla sua stessa religione. Ho trovato noioso il racconto della crisi sentimentale di Fiona e i dettagliati riferimenti giuridici e tecnici sul caso esaminato.
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  • 1 / 1 utenti hanno trovato utile questo commento
    04/08/2022
      

    L'intensità della vita

    Fiona è una donna alla soglia dei 60 anni, giudice della corte suprema, vissuta sempre nel rispetto dell'etica del suo incarico e delle regole. Da anni è abituata a doversi districare in situazioni complesse a risolvere casi eticamente controversi. Il suo ordine crolla con il tentativo di fuga del marito dal letto coniugale, perchè insoddisfatto dalla routine matrimoniale priva di passione. Il disordine maggiore è però portato dalla conoscenza di Adam Henry, un ragazzo quasi maggiorenne sul cui diritto a rifiutare una trasfusione di sangue di vitale importanza la corte è chiamata a discutere. L'incontro con questo ragazzo, appartenente alla setta dei Testimoni di Geova, dalla vivace intelligenza e, nonostante tutto, animato da un forte slancio vitale porterà Fiona verso una nuova consapevolezza del proprio ruolo e della poca linearità degli eventi della vita.
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  • 3 / 3 utenti hanno trovato utile questo commento

    Michele D'apuzzo

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    04/02/2022
      

    Ian McEwan, dopo qualche battuta a vuoto, con questo libro riuscì a tornare ulla scena con un libro complesso, a tratti articolato, poetico e ben scritto ma dando, ancora una volta, la netta sensazione di essere uno scrittore bravo a cui manca però quel qualcosa in più per essere annoverato tra i grandissimi. La Storia è focalizzata su Fiona nella doppia veste di moglie in crisi e giudice dell'alta corte, spesso chiamata a decidere su spinose questioni di diritto di famiglia in contrasto con la stupidità ed l'obnubilamento dei dogmi religiosi. L'incontro con Adam segnerà una svolta nella sua vita... Sicuramente ci troviamo di fronte ad un libro profondo ma che presenta alcune pecche che di fatto condizionano in maniera incisiva il giudizio. La prima riguarda il personaggio di Adam, marginale e raccontato indirettamente o attraverso poche lettere, mentre la seconda riguarda il finale che forse con un'elaborazione più articolata avrebbe donato al libro un appeal diverso difficilmente dimenticabile.
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  • 3 / 4 utenti hanno trovato utile questo commento

    Dario Snaidero

    19/10/2021   

    Amore e morte

    Per i tre protagonisti del romanzo, il giudice Fiona Maye, il marito Jack e il giovane Adam Henry, la scoperta dell’amore, e, quindi, del senso della vita, viene vissuta in modo del tutto diverso. Per il marito Jack “amore” è il desiderio senile di sesso per la giovane insegnante di statistica. Per Fiona Maye , giudice dell’Alta Corte britannica, “amore” è il tran tran quotidiano dalle aule del tribunale al prestigioso appartamento. Per il giovane e affascinante Adam Henry, “amore” è l’idea romantica del martirio per il proprio credo religioso. Adam Henry è un minore, anche se per pochi mesi ancora, ammalato di leucemia, che rifiuta la trasfusione di sangue, che gli offrirebbe una chance di vita, perché Testimone di Geova. Il giudice Fiona Maye emette una sentenza contro il dettami della religione ma nell’interesse e per il benessere del minore e innesta così una serie di conseguenze, per il ragazzo e per se stessa, di fronte alle quali si trova del tutto impreparata. Adam Henry, infatti, si innamora del giudice, di colei cioè che gli ha ridato la vita ma anche lei è attratta da quel giovane bellissimo che la fa sentire di nuovo una donna attraente e desiderabile. La riscoperta di se stessa costituiscono le pagine più intense di questo piccolo libro. L’autore entra, con pudore e stupore, nell’animo della protagonista e descrive, con estrema delicatezza ed eleganza, le sensazioni e le emozioni che il giudice prova di fronte a questo giovane bellissimo e affamato di vita e di amore. Il finale è drammatico. Il giudice Fiona Maye rifiuta l’amore del giovane, malsano e soffocante. Adam Henry, ormai maggiorenne e di nuovo colpito dalla malattia, rifiuta la trasfusione e muore. Suicida.
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  • 5 / 5 utenti hanno trovato utile questo commento

    Luigi Bevilacqua

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    13/10/2019   

    Convinzioni e credenze

    Spesso l'essere umano ha certezze illusorie che gli vengono da convinzioni o credenze tramandatesi nel tempo, che soltanto la scienza ed il continuo approfondimento e confronto finalmente riescono a cambiare. Una di queste sono le credenze religiose che provengono spesso da uomini ignoranti (ignorare = non conoscenza) che le hanno create e che per dare un valore incontestabile e a cui bisogna credere e basta per fede, dicono che sia stato Dio a promulgarle. Ma naturalmente non sono le uniche, ve ne sono molte legate all'infanzia, piuttosto che a ideologie politiche e di costumi di un popolo, od anche al sesso ed al colore della pelle e della razza. Il giudice Fiona Maye, giudice dell'Alta Corte Britannica ne affronta uno scabroso: "la trasfusione del sangue". Si o No? Il giovane che non ha ancora raggiunto i diciotto anni, può rifiutarsi di farsela fare per motivi religiosi ed al contempo può decidere di morire? Ed il diritto dell'uomo di accettare di farsi curare con un determinato protocollo? La decisione è presa, anche se in un momento difficile della sua vita. Cosa ne pensano i lettori se portati ad affrontare un dibattito sul tema e come si sarebbero comportati se fossero stati loro "Il Giudice"? Certamente ognuno in base alle proprie convinzioni e credenze accumulate darà un proprio parere che non sarà per forza il parere della maggioranza.
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  • 8 / 8 utenti hanno trovato utile questo commento

    Beatrice Ferlito

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    07/06/2019
      

    "...lei apparteneva alla legge come certe donne del passato si erano votate spose di Cristo."

    Con una scrittura chiara ed accurata viene descritto un caso giudiziario che è anche un caso di coscienza. Il giudice Fiona, che sta vivendo un difficile momento personale dovuto al tradimento del marito ed alla conseguente fine del suo matrimonio, emette un verdetto, il più possibile equo, ma con una partecipazione umana che travalica il suo ruolo professionale. Un giovane ragazzo, Adam, rischia la vita per il rifiuto delle cure mediche a motivo di convinzioni religiose e Fiona prende la decisione che la sua sensibilità, oltre che la legge, le suggerisce. Ma nel romanzo non vi è solo la storia di Adam, che peraltro si risolve a metà lettura, vi è anche, e soprattutto, la storia di Fiona. In quella particolare fase della vita, in cui i suoi nervi sono scoperti, tutto quello che accade al di fuori della sua epidermide la raggiunge toccando un'interiorità fin troppo fragile. Molto in ritardo si accorgerà di quanto quel confine tra donna e giudice sia stato reso sottile dalla vicenda di Adam e come sia difficile decidere per gli altri senza decidere nel contempo anche di noi stessi. Il finale è quello che non ci aspetteremmo ma, all'utilità del racconto, è ciò che necessita per chiudere un cerchio in cui successi e fallimenti si susseguono come le strofe di una ballata. Grazie alle note della canzone di Adam, ora triste ora allegra, che continuano a riecheggiare nella sua mente, Fiona da ora in poi guarderà alla vita con altri occhi. La scrittura di McEwan è ineccepibile anche se in questo caso si ravvisano qualche forzatura, nel voler mantenere in relazione due protagonisti alquanto complessi, e taluni eccessi, nell’indugiare sugli aspetti giuridici e tecnici della professione legale che non aggiungono al personaggio di Fiona più elementi di quanti siano già forniti al lettore in altri passaggi. Tuttavia resta un libro che per il valore dei contenuti merita attenzione. “Un bambino non è mai un'isola. Aveva pensato che le sue responsabilità non andassero oltre le mura dell'aula. Ma che assurdità era mai questa?” (cit.)
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  • 4 / 5 utenti hanno trovato utile questo commento
    14/10/2017
      

    Struggente , intenso

    e implacabile come solo Ian McEwan sa essere, riesce a raccontare emozioni per le quali non ci sono parole ,in territori doce solo i poeti si avventurano. Incredibile e splendido.
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