Abbandonato, almeno per il momento, Il Monterossi, Alessandro Robecchi in questo romanzo ha due nuovi protagonisti, cui aveva già dedicato un paio di racconti, due killer professionisti milanesi, ironici, colti (hanno fatto il liceo, ma sembrano dei bocconiani), spietati ma decisamente simpatici. Non sappiamo i loro nomi, ne hanno diversi, tutti finti, l'autore li chiama Il Biondo e Quello con la cravatta. Hanno messo su un'azienda molto milanese, attenta ai danè, efficiente, organizzata alla perfezione, sono due soci affiatatissimi, si intendono con un'occhiata sola, e ora hanno a che fare con una nuova collaboratrice, una concorrente apparentemente alle prime armi, che diventa "la stagista", anche lei con mille nomi, tutti falsi. Hanno pochi giorni a disposizione per far fuori un tipo che vive a Londra, ma viene spesso a Milano per affari, a Milano ha un'amante storica, e pure un figlio non riconosciuto, ed è proprio questa amante che ingaggia i killer per eliminarlo. Non racconto altro della trama, il rischio spoiler è altissimo, mi limito a sottolineare che la storia è scritta bene, come era prevedibile, Robecchi non mi delude mai.