Pubblicato negli anni trenta questo libro affronta un nodo cruciale della cultura moderna : la "fortuna" di quel concetto di sublime che, riproposto in Francia da Boileau con la traduzione del "peri hypsous" pseudolonginiano(1674) e successivamente sviluppato in Inghilterra da Dennis, J., Addison, J.
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e Burke, Edmund agì come catalizzatore nei confronti dei fermenti e delle istanze che erano eterogenei rispetto al codice classicistico in vigore tra l'ultimo Seicento e il primo Settecento e in tal modo aprì la strada alla "rivoluzione" romantica... Contiene bibliografia